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martedì 28 marzo 2017

La camomilla

 
La camomilla (Matricaria recutita) è una pianta della famiglia delle Asteraceae. Conosciuta fin dall'antichità per le sue notevoli proprietà sedative e calmanti.
Il nome deriva dal greco chamàimēlon parola formata da chamài del terreno” e mēlon, "mela” per l'odore che somiglia a quello della mela nana; questa derivazione è conservata nel nome spagnolo "manzanilla", da manzana, che significa "mela".

Il nome del genere, Matricaria, proviene dal latino matrix, che significa "utero", con riferimento al potere calmante nei dolori mestruali. Con i fiori di camomilla si preparano infusi notoriamente adoperati per le loro virtù blandamente sedative. In realtà la pianta non ha principi attivi ipnoinducenti, come la maggior parte delle erbe officinali che si usano contro l’insonnia, ma al contrario, ha principalmente proprietà antispasmodiche, come la melissa, cioè produce un rilassamento muscolare, per la presenza nel suo fitocomplesso dei flavonoidi (eupatuletina, quercimetrina) e delle cumarine. Queste combinazioni di principi attivi rendono la camomilla un ottimo miorilassante, utile in caso di crampi intestinali, cattiva digestione, sindrome dell’intestino irritabile, spasmi muscolari e dolori mestruali, ma anche in caso di tensione nervosa e stress, perché provoca una sensazione di piacevole rilassamento con effetto calmante sul nervosismo e l’ansia.
Le tisane ottenute con questa pianta eliminano i gas intestinali e favoriscono la digestione, producendo un generale miglioramento delle funzionalità del sistema gastroenterico.
Come la malva, la camomilla è dotata di buone proprietà antinfiammatorie naturali, grazie all’azione protettiva sulle mucose esercitata dalle mucillagini e dai componenti del suo olio essenziale (azulene e alfa-bisabololo). Per questa ragione è utilizzata come rimedio lenitivo, decongestionante, addolcente e calmante, in tutti tipi d’irritazioni dei tessuti esterni e interni: dermatiti, ferite, ulcere, gastrite, congiuntivite, riniti, irritazioni del cavo orale, gengiviti e infiammazioni urogenitali.
La pianta è utilizzata con successo anche come antidolorifico in caso di mal di denti, sciatica, mal di testa, mal di schiena e cervicale. Questo grazie agli acidi organici (acido salicilico, acido oleico, acido stearico) e ai lattoni, che gli conferiscono virtù antiflogistiche simili a quelle del cortisone.
Recenti studi hanno dimostrato anche gli effetti ipoglicemizzanti, utili per abbassare il livello di zuccheri dal sangue, in quanto inibisce la trasformazione del glucosio in sorbitolo, responsabile, quando in eccesso, dei danni agli occhi, reni e cellule nervoso, che si riscontrano nelle persone che soffrono di diabete. Inoltre uno studio condotto all'università del Texas (Usa) e pubblicato sulla rivista scientifica “The Gerontologist” sostiene che una tazza di camomilla al giorno allunghi la vita.
La ricerca ha rilevato che bere ogni giorno l'infuso di fiori di camomilla, riduce del 29% il rischio di morte prematura rispetto a chi non lo ha mai bevuto. Lo studio ha coinvolto 1.677 uomini e donne di origine ispano-messicana, tenuti sotto controllo per 7 anni. La riduzione del rischio di decesso sarebbe particolarmente evidente nelle donne dai 65 anni in poi.
L'effetto benefico è dovuto alla presenza di antiossidanti che contrastano l’effetto dei radicali liberi, principali responsabili dell’invecchiamento cellulare.

Tratto da cure naturali

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