martedì 2 febbraio 2016

Lo scrigno della famiglia


In questa linea sentiamo il dovere di rilanciare la voce della famigliatesoro inesauribile e patrimonio universale – perché sia tutelata, promossa e sostenuta da politiche veramente incisive e consistenti: sono la condizione per aiutare – come già avviene in altri Paesi – la nascita dei figli che – come ha detto Papa Francesco – “non sono un problema di biologia riproduttiva”; tra l’altro, “una società avara di generazione, che non ama circondarsi di figli, che li considera soprattutto una preoccupazione, un peso, un rischio, è una società depressa”(Papa Francesco 11.02.2015).
 
Per questa ragione, come abbiamo rilevato altre volte, l’indice di natalità è un segnale decisivo per valutare lo stato di un Paese, e pertanto dovrebbe essere da tutti meglio considerato.
Inoltre, sempre più vengono a galla – nel sentire della gente – l’amore e la convinzione per cui la famiglia, come prevede la nostra Costituzione,
è il fondamento e il centro del tessuto sociale, il punto di riferimento, il luogo dove ricevere e dare calore, dove uscire da sé per incontrare l’altro nella bellezza della complementarietà e della responsabilità di nuove vite da generare, amare e crescere.

Per questo ogni Stato assume doveri e oneri verso la famiglia fondata sul matrimonio, perché riconosce in lei non solo il proprio futuro, ma anche la propria stabilità e prosperità. Auspichiamo che nella coscienza collettiva mai venga meno l’identità propria e unica di questo istituto che, in quanto “soggetto titolare di diritti inviolabili, trova la sua legittimazione nella natura umana e non nel riconoscimento dello Stato. Essa non è, quindi, per la società e per lo Stato, bensì la società e lo Stato sono per la famiglia” (Compendio per la Dottrina Sociale).

Sul fronte vitale della famiglia si è accesa una particolare attenzione e un acceso dibattito.
È bene ricordare che i Padri costituenti ci hanno consegnato un tesoro preciso, che tutti dobbiamo apprezzare e custodire come il patrimonio più caro e prezioso, coscienti che
“non può esserci confusione tra la famiglia voluta da Dio e ogni altro tipo di unione” (Papa Francesco 22.01.2016)
In questo scrigno di relazioni, di generazioni e di generi, di umanesimo e di grazia, vi è una punta di diamante: i figli.

Il loro vero bene deve prevalere su ogni altro, poiché sono i più deboli ed esposti: non sono mai un diritto, poiché non sono cose da produrre; hanno diritto ad ogni precedenza e rispetto,
sicurezza e stabilità. Hanno bisogno di un microcosmo completo nei suoi elementi essenziali,dove respirare un preciso respiro: “I bambini hanno diritto di crescere con un papà e una mamma. La famiglia è un fatto antropologico, non ideologico”(Papa Francesco 17.11.2014)
 
Conferenza Episcopale Italiana
CONSIGLIO PERMANENTE
Roma, 25 - 27 gennaio 2016
Prolusione del Presidente il card. Angelo Bagnasco
 
 
 












 
 

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