mercoledì 16 maggio 2018

Ma i tempi non cambiano mai?

SS. Pio XI nell'Enciclica 'Exultavit cor nostrum'

"Di qui dobbiamo deplorare una caligine di errori diffusa nelle menti di molti;

una guerra aspra contro tutta la cattolicità e contro questa Sede Apostolica; l’odio terribile contro la virtù e l’onestà;

i peggiori vizi considerati onesti con nome menzognero;

una sfrenata licenza di tutto opinare, di vivere e di tutto osare;

l’insofferente intolleranza di qualsiasi autorità, potere o comando;

il disprezzo e il ludibrio per tutte le cose sacre, per le leggi più sante e per le migliori istituzioni;

una miseranda corruzione dell’improvvida gioventù;

una colluvie pestifera di cattivi libri, di libelli volanti, di giornali e riviste che insegnano a peccare;

il mortifero veleno dell’incredulità e dell’indifferentismo;

i moti di empie cospirazioni e ogni diritto, sia umano, sia divino, disprezzato e deriso.

E non Vi è ignoto, Venerabili Fratelli, quali ansietà, quali dubbi, quali esitazioni e quali timori sollecitino e angustino per conseguenza gli animi di tutti, specialmente dei benpensanti, poiché sono da temere i peggiori mali per il costume pubblico e privato allorché gli uomini, allontanandosi miseramente dalle norme della giustizia, della verità e della religione, e servendo alle malvagie e indomite passioni, tramano nel loro cuore qualsiasi nefandezza.

In così grave frangente ognuno può vedere che tutte le nostre speranze devono essere poste in Dio, nostra salvezza, e che si devono rivolgere a Lui fervide e continue preghiere, affinché, effondendo su tutti i popoli le ricchezze della sua misericordia e illuminando le menti di tutti col lume della sua celeste grazia, si degni ricondurre gli erranti sulla via della giustizia e convertire a Sé le volontà ribelli dei suoi nemici, infondendo in tutti l’amore e il timore del suo Santo Nome, e donando lo spirito di pensare e agire sempre cercando tutto ciò che è buono, tutto ciò che è vero, tutto ciò che è pudico, tutto ciò che è giusto e santo.

Poi non desistiamo di pregare e supplicare il Signore, incessantemente e umilmente, tutti animati da ferma speranza, da sincera fede e ardente carità, affinché liberi la Sua Chiesa santa da tutte le calamità, e ampliandola l’accresca in tutto il mondo e la esalti ogni giorno più, e purifichi il mondo da tutti gli errori, e conduca tutti gli uomini alla conquista della verità e sulla via della salvezza; allontani i flagelli della sua ira, che abbiamo meritato con i nostri peccati; comandi al vento e al mare e riporti la tranquillità e conceda a tutti la tanto sospirata pace e salvi il suo popolo e benedica la sua eredità e la diriga e la conduca ai beni celesti".

Affinché poi Dio più facilmente pieghi il suo orecchio alle nostre preghiere e ascolti le nostre suppliche, alziamo i nostri occhi e le nostre supplici mani alla santissima e immacolata Madre di Dio, la Vergine Maria, che è anche Madre nostra, della quale non c’è altro più continuo e valido aiuto e patrocinio presso Dio; anzi, come Madre nostra amantissima e nostra massima speranza, è la ragione di ogni nostra fiducia, poiché quello che Ella cerca lo trova, e non può essere delusa. Cerchiamo inoltre l’aiuto sia del Principe degli Apostoli (a cui Cristo stesso ha consegnato le chiavi del Regno dei Cieli e che ha costituito come pietra e fondamento della sua Chiesa, contro la quale mai potranno prevalere le potenze dell’inferno), sia del suo coapostolo Paolo e di tutti i Santi Patroni delle singole città e regioni e di tutti gli altri Santi, affinché il Signore elargisca a tutti copiosamente i doni della sua bontà".

Dato a Roma, presso San Pietro, il 21 novembre 1851

Tratto da QUI

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