lunedì 28 maggio 2018

Deriva della gerarchia cattolica

Chi devia dal retto sentiero della dottrina e della prassi cattoliche non soltanto si rende inutile e stolto, ma corre pure il rischio di precipitare all’Inferno con tutti quelli che lo seguono.
 
Ma com’è possibile che buona parte della gerarchia cattolica sia venuta meno al suo compito e stia andando miseramente alla deriva?
 
Deve pur esserci una spiegazione. Un dato meramente cronologico indica che le attuali guide della Chiesa si sono formate – guarda caso – dopo il Concilio Vaticano II. In maniera sintetica, si può affermare che nell’ultimo mezzo secolo sono state imposte un’educazione teologica, una forma liturgica e una prassi pastorale che hanno assunto e incorporato la contraddizione, il soggettivismo e il relativismo, deformando la mente dei chierici e assuefacendola ad essi. E' così che anche gli avvenimenti più sconvolgenti possono essere “normalizzati” con una cortina fumogena di vuote parole e di volgare ipocrisia, regolarmente quanto clamorosamente smentite dagli atti. La casta clericale non ne è minimamente scossa, assorbita com’è dalla sua vita beata e gaudente; il suo cervello registra unicamente informazioni filtrate e ingentilite dal politicamente corretto dei quotidiani. Se mai fossero costretti a guardare in faccia la realtà, d’altronde, sarebbero colti da una crisi di panico, trovandosi totalmente sprovvisti delle risorse psicologiche e spirituali necessarie per far fronte alla temibile presa di coscienza. Questo mondo buono, progredito e civile, retto da apparati costituzionali, partiti omo-democratici, commissioni europee, agenzie delle nazioni unite, organizzazioni non governative, comunità di sant’egidio, gruppi abele e mafie varie, incarna i più alti ideali del loro umanesimo integrale.....cioè della nuova religione che ha sostituito quella cattolica.
 
QUI l'intero articolo di don Elia

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