In questa nostra società, albergata dallo spettro delle ideologie, ho constatato, purtroppo, che non si riesce più ad essere onesti con se stessi, con la storia, i popoli e le Nazioni, senza cadere nella trappola dei guardiani del politicamente corretto, sempre pronti a stigmatizzare chiunque abbia un pensiero non conforme, non in linea con la cultura dominante, cioè il così detto pensiero politicamente scorretto, ma tutto sommato, un'altra trappola, un'altra etichetta, diventata una sorta di stigma per tutti coloro che cercano e promuovono la verità dei fatti e degli avvenimenti. Non una qualità da ammirare, come sforzo onesto per onorare la verità, ma un'onta, un marchio, dal cui portatore bisogna stare lontani.
Le giornate, che la politica mondiale si è inventata per commemorare ora questo ora quell'altro avvenimento, sono la riprova del fatto che a dominare è il politicamente corretto, un senso di falsa pietà e compassione, una sorta di afflato epidermico mondiale, condizionato da un senso comune adulterato da una condizione infantilistica e riduttiva della coscienza umana, che conosce ormai solo l'espressione del sentimentalismo condiviso come modo di affermare la propria natura, esistenza ed il senso di appartenenza all'umana famiglia. Così tra una giornata mondiale ed un'altra si corre verso l'anonimato, verso la spersonalizzazione e la banalizzazione degli avvenimenti tragici che la cattiveria umana ha incollato, in modo indelebile, nelle pagine più nere della storia.
Ecco come e perché si diventa smemorati della memoria della storia!
La storia non è solo un grande contenitore del tempo dell'uomo, che inesorabilmente scorre senza chiedere il permesso, ma racchiude tutto e riempie tutto lo spazio esistente tra la vita e la morte. Il bene ed il male, i vizi e le virtù, l'amicizia e l'odio, la guerra e la pace, hanno il loro posto: ogni cosa nella storia ha il suo posto ed ogni posto è unico per ogni cosa. E' bene recuperare la vera memoria della storia e la verità ad essa correlata, con profonda onestà e suprema umiltà. Solo così non resteremo dominati dalla logica perversa dello scarto culturale e sociale a cui siamo costretti a piegarci per quieto vivere. E' di vitale importanza, per la sopravvivenza del genere umano, evitare di lasciarsi consumare da questo modo tanto disonesto quanto perverso di affacciarsi sulla scena del mondo, si verrebbe fagocitati in men che non si dica, tra un caffè ed una innocente chiacchierata al bar.
Allora ricordiamo pure il terribile massacro dei nostri fratelli Ebrei, ma non dimentichiamo tutti i genocidi causati dalla malvagità umana, a partire da tutte le persecuzioni ed uccisioni dei cristiani dagli antichi Romani ai nostri giorni (si calcola che, solo nel ventesimo secolo, sono stati circa duecento milioni!)e poi le persecuzioni politiche in varie parti del Mondo ed in varie epoche, dal Nazionalsocialismo al Comunismo. Pensiamo ai lager nazisti ma non dimentichiamo che in essi sono stati uccisi anche tanti disabili, tanti cattolici, sacerdoti, santi, oppositori di Hitler, categorie di persone considerate inferiori, e non dimentichiamo altri luoghi di tortura e di prigionia, come i gulag, i laogai, luoghi istituiti dalla cattiveria umana per tutti gli oppositori del regime comunista. Non dimentichiamo gli eccidi ed i genocidi dell'Africa, del Medioriente, nei Balcani. Il triste e crudele elenco, purtroppo risulta ancora più lungo.
L'odio, l'idea di superiorità ed il desiderio di dominio, hanno fatto pagare un prezzo molto alto al genere umano. Hanno impregnato di rosso la trama e l'ordito della storia che continua sino ai giorni nostri ad emanare, pungente e persistente, l'odore acre del sangue.
qui la seconda parte