di Suor Stefania Monaca Carmelitana
“Casa de Dios”: con questo nome i nostri fratelli musulmani chiamano il monastero "Sacra Famiglia e Santa Teresina" di Tangeri. Basta questo, forse, per dare un’idea del rispetto e della stima che circondano la nostra comunità in Marocco: una presenza discreta, silenziosa, spesso non pienamente compresa, ma che da quasi ottant’anni è memoria ininterrotta del “Dio con noi” in questo paese islamico, con lo stile e la gioia delle figlie di Teresa.
Era il 13 dicembre 1934 quando la fondatrice, Madre Teresa della Santa Famiglia, e le sue prime sette figlie iniziarono ufficialmente la loro vita di Carmelitane Scalze nel Monastero di Tangeri. Da allora tante sorelle di diversa provenienza hanno testimoniato, tra i nostri fratelli musulmani del Marocco, la gioia di essere “sole con Lui Solo” secondo lo stile proprio della Famiglia Teresiana.
Attualmente le monache sono sette e provengono, la Priora Madre Isabel dalla Spagna, le altre monache dal Perù, dalle Filippine, dall'Italia, dalla Liberia e dal Portogallo. Sette sorelle, sei diverse nazionalità, quattro continenti di provenienza: una sfida e una ricchezza allo stesso tempo, nella comune volontà di vivere la gioia che nasce dall’incontro con Gesù.
Qualche notizia sulla Chiesa di Tangeri
È davvero un piccolo gregge la comunità cattolica della diocesi di Tangeri, nel nord del Marocco: circa 2500 fedeli in un territorio di piú di 20.000 km2, e tra di loro nessun marocchino, dal momento che nascere marocchino significa essere automaticamente musulmano.
Una Chiesa di stranieri e pellegrini, dunque, formata da famiglie europee (soprattutto spagnole) che vi sono rimaste dopo l’indipendenza del Marocco, giovani studenti di altri paesi africani, personale di scuole e di istituti stranieri, di imprese, di delegazioni diplomatiche e carcerati: una Chiesa necessariamente e perennemente in cammino, “che evangelizza con la vita dei suoi fedeli; con la sua presenza affabile e rispettosa tra i musulmani, con la preghiera liturgica, con la sobrietà solidale, con la testimonianza della carità”, secondo le parole stesse del nostro Arcivescovo.
Una Chiesa piccola, dunque, ma molto viva e molto ben inserita nella società: sono 15 gli Istituti religiosi presenti nella Diocesi e 2 gli Istituti Secolari, a cui si aggiungono i Focolarini, alcuni sacerdoti Fidei donum e alcuni cooperanti laici. Tantissime le iniziative portate avanti: educazione, assistenza ai carcerati, scuole per bambini sordomuti e disabili, casa di accoglienza per disabili gravi, dispensari di medicinali e indumenti, mense, centro di accoglienza per ragazze a rischio e aiuto agli immigrati clandestini.
Questa piccola Comunità è un piccolo faro che proviene dalla luce che irradia dal cuore di Gesù e che mai si spegnerà.
RispondiEliminaUna vida dedicada a los demás.
RispondiEliminaUna labor admirable.
Gracias, Martina, por compartir algo tan bello.
Un beso grande.
ADRIANA, ha tutto il sapore di un miracolo!
RispondiEliminaAMALIA, la cosa ancora più stupefacente è che queste monache si trovino in terra musulmana! Unico monastero in terra musulmana! Un abbraccio