La mia Terra di Mezzo

Tra un fonendo ed una tazza, scorre la mia Terra di Mezzo, il mio presente.....Le porte? Si possono aprire, spalancare sul mondo, ma si possono anche chiudere, per custodire preziosi silenzi e recondite preghiere....





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giovedì 22 dicembre 2016

Sale insipido

Intervista a Mons. Nunzio Galantino, segretario della Conferenza Episcopale italiana, che a proposito dell'attacco terroristico al mercatino di  Natale nella città di Berlino, così insipidamente ha chiosato:
 
 
«È brutto, è brutto...»..... «Questi atti, con la loro disumanità, vogliono paralizzarci la vita. A questo mira chi compie questa violenza bestiale»......«Per questo dobbiamo continuare a vivere, è evidente».
«Dire che non bisogna farsi vincere dalla violenza e dalla paura può essere una frase stupida e vuota, se non è seguita dall’impegno di ciascuno a prendersi le proprie responsabilità. Ad essere tutti più uniti, più tolleranti. E guardarsi dalla violenza, anche nell’uso del linguaggio».
«...... la volgarità e l’aggressività del linguaggio alimentano un clima che incattivisce le persone e allontana gli sforzi di convivenza pacifica. Esiste anche un terrorismo del linguaggio, si uccide anche con la calunnia. Guardi nei media, in tv, la politica. Per non parlare dei social network: la parola di un imbecille vale come quella di un Nobel, come diceva Eco, e spesso la parola di un violento o di un guerrafondaio ha molto più sostegno».
 
«..... lo scontro di civiltà è ciò che si propongono i violenti. Se anche ci fosse questo, e io non lo credo, al fondo c’è soltanto egoismo e sopraffazione. Guadagna chi ha interessi di potere o denaro, chi commercia in armi. Alla fine, nelle guerre, va a morire la povera gente. I signori si arricchiscono».  «..... egoismi e interessi hanno la meglio. Il terrorista non rispetta la vita. E nemmeno chi usa violenza, anche verbale».
 
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corriere.it
 
 
 
L’intervista rilasciata l'altro giorno al Corriere della Sera da monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della CEI, poco dopo i tragici fatti di Berlino, è già stata variamente commentata (negativamente), soprattutto per quell’ostinazione con cui ripete sempre lo stesso ritornello: la religione non c’entra, guerre e violenze sono provocate da soldi e potere e ovviamente dai commercianti di armi. Uno schema fisso, che pretende di scongiurare una guerra di religione o lo scontro di civiltà (tanto per usare altre due frasi fatte che vengono usate spesso a sproposito) e invece ritarda solo la possibilità di comprendere la natura di questa guerra dichiarata e già combattuta da una sola parte.
Più volte abbiamo spiegato quanto sia pericoloso continuare a non riconoscere la matrice religiosa islamica del terrorismo, o cercare di minimizzare asserendo che in fondo ci sono fondamentalisti in tutte le religioni, anche quella cattolica. Non torniamo dunque sullo stesso argomento, qui piuttosto interessa sottolineare un altro aspetto, ovvero la condanna della religione cattolica all’irrilevanza perseguita proprio dai suoi pastori. 
Posizioni come quella di monsignor Galantino – peraltro condivisa da tanti vescovi -  lungi dal diminuire la minaccia islamica (non saranno certo le sue affermazioni a ridurre l’afflato religioso dei terroristi) in realtà rendono irrilevante proprio il cattolicesimo. Alla fine infatti si insegna ai cattolici a non considerare rilevante la fede nel motivare le azioni degli uomini, che si muoverebbero invece solo per denaro. 
Tra tre giorni il mondo cristiano celebrerà la nascita di Gesù, Dio che si fa carne e si fa compagnia all’uomo: un fatto che ha cambiato il corso della storia, eppure di questo evento senza pari nelle parole di monsignor Galantino, che deve giudicare a caldo un fatto terribile come la strage di Berlino e l’assassinio politico in Turchia, non c’è neanche una eco lontana. (R. Cascioli)

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