Che cosa sono i Comandamenti di Dio?
I Comandamenti di Dio o Decalogo sono le leggi morali che Dio nel Vecchio Testamento diede a Mosè sul monte Sinai e Gesù Cristo perfezionò nel Nuovo Testamento.
Dobbiamo servire Dio con la mente e con la volontà: la mente, viene guidata dalla fede, mentre la volontà è guidata dalla legge di Dio, che si dice “morale” perché regola tutti i nostri costumi (in latino “mores”).
La legge morale è una regola promulgata da chi ha a cuore il bene della comunità, ossia da chi la dirige; quando infatti venisse a mancare colui che comanda (come ad esempio il padre per la famiglia) ciascuno seguirebbe il proprio capriccio e sarebbe impossibile la concordia dei membri della comunità e il conseguimento del fine comune.
Le leggi degli uomini sono leggi morali umane; ma i Comandamenti, che sono stati dettati da Dio, sono leggi morali divine.
I Comandamenti possono essere chiamati anche Decalogo, perché sono dieci (dal greco, “deka: dieci” e “logos: parola, precetto”).
Nel Vecchio Testamento (Es 20, 1-17) è narrato l'episodio in cui Dio consegna a Mosè i Comandamenti in cima al monte Sinai: tra lampi e tuoni, avvolto in una densissima nube, Dio comunicò la legge per il popolo:
1 – Non avrai altro Dio al di fuori di Me
2 – Non nominare il nome di Dio invano
3 – Ricordati di santificare le feste
4 – Onora il padre e la madre
5 – Non ammazzare
6 – Non commettere atti impuri
7 – Non rubare
8 – Non dire falsa testimonianza
9 – Non desiderare la donna d'altri
10 – Non desiderare la roba d'altri
La legge antica era molto più vasta di come invece appare riassunta nel Decalogo: essa comprendeva infatti molte leggi relative alla libertà e alla vita, precetti morali e cerimoniali per regolare il culto, leggi relative alla proprietà e precetti giudiziari per l'amministrazione della giustizia. Gesù Cristo abolì i precetti cerimoniali, perché il culto antico prefigurava quello cristiano, perciò doveva cessare con l'avvento del nuovo culto.
Ad esempio, non fu più praticato il rito della Circoncisione, perché prefigurava il Battesimo. Gesù Cristo abolì anche i precetti giudiziari, che amministravano la giustizia sotto la legge del timore. Invece, Gesù Cristo confermò e perfezionò la legge morale, riassunta nel Decalogo: la confermò quando disse “Se vuoi entrare nella vita, osserva i Comandamenti” (Mt 19, 17); e la perfezionò, senza cambiarne la sostanza, riducendo tutti i precetti all'amore (Mt 22, 36-40), proscrivendo la poligamia e richiamando il matrimonio all'unità e indissolubilità primitiva (Mr 10, 2-9), rendendo più esplicito l'obbligo di amare anche i nemici e assegnando, come meta da raggiungere, la perfezione del Padre Celeste (Mt 5, 43-48).
Alla legge e precetti Gesù Cristo aggiunse, come perfezionamento, i consigli evangelici, che tracciano la via per una perfezione più alta, ossia per quelle anime che non si accontentano di fare le opere comandate da Dio, ma bramano di imitarne la perfezione cercando di conformarsi perfettamente alla sua Volontà seguendo l'esempio di Gesù Cristo.
Veronica Tribbia - Dal Catechismo di San Pio X QUI
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