Oggi la Santa Chiesa ricorda San Francesco di Sales, vescovo e dottore della Chiesa. Nasce da nobile famiglia il 21 agosto 1567 in Savoia nel castello di Sales. Studia giurisprudenza a Parigi e poi a Padova. Viene ordinato sacerdote nel 1593. Dopo nove anni viene nominato vescovo di Ginevra. Scrive opere ascetico-mistiche ( Le più conosciute sono 'INTRODUZIONE ALLA VITA DEVOTA' E 'TRATTATO DELL'AMORE DI DIO' ) e, grazie alla sua azione pastorale instancabile, zelante e saggia fa ritornare all'unità della Chiesa molti calvinisti. Legato da profonda amicizia a Santa Giovanna Francesca di Chantal, insieme a lei fonda l'Ordine della Visitazione. Muore il 28 dicembre 1622. DALLA 'INTRODUZIONE ALLA VITA DEVOTA' (PARTE I CAP.3)
Nella creazione Dio comandò alle piante di produrre i loro frutti , ognuna "seconda la propria specie" (Gen 1,11). Lo stesso comando rivolge ai cristiani, che sono le piante vive della sua Chiesa, perchè producano frutti di devozione, ognuno secondo il suo stato e la sua condizione. La devozione deve essere praticata in modo diverso dal gentiluomo, dall'artigiano, dal domestico, dal principe, dalla vedova, dalla donna non sposata e da quella coniugata. Ciò non basta; bisogna anche accordare la pratica della devozione alle forze, agli impegni e ai doveri di ogni persona. (...) La devozione non distrugge nulla quando è sincera, ma anzi perfeziona tutto e, quando contrasta con gli impegni di qualcuno, è senza dubbio falsa. L'ape trae il miele dai fiori senza sciuparli, lasciandoli intatti e freschi come li ha trovati. La vera devozione fa ancora meglio, perchè non solo non reca pregiudizio ad alcun tipo di vocazione o di occupazione, ma al contrario vi aggiunge bellezza e prestigio. Tutte le pietre preziose, gettate nel miele, diventano più splendenti, ognuna secondo il proprio colore, così ogni persona si perfeziona nella sua vocazione, se l'unisce alla devozione. La cura della famiglia è resa più leggera, l'amore fra marito e moglie più sincero, il servizio del principe più fedele, e tutte le altre occupazioni più soavi e amabili. E' un errore, anzi un'eresia, voler escludere l'esercizio della devozione dall'ambiente militare, dalla bottega degli artigiani, dalla corte dei principi, dalle case dei coniugati. E' vero, Filotea, che la devozione puramente contemplativa , monastica e religiosa può essere vissuta solo in questi stati, ma oltre a questi tre tipi di devozione, ve ne sono molti altri capaci di rendere perfetti coloro che vivono in condizione secolari. Perciò dovunque ci troviamo, possiamo e dobbiamo aspirare alla vita perfetta.