L'anno della fede, che si aprirà ufficialmente l'11 prossimo, si innesta nel contesto di tre avvenimenti della storia della Chiesa di grande importanza anche per la vita dei fedeli: il Sinodo dei vescovi (cominciato oggi), il 20°anniversario della promulgazione del Catechismo della Chiesa Cattolica e il 50°anniversario di apertura del Concilio Vaticano II. Il filo che attraversa questi tre avvenimenti è il desiderio perenne della Chiesa di annunciare il mistero antico ma sempre nuovo del messaggio di incarnazione, morte e risurrezione di Dio fatto uomo per la salvezza del mondo, ma anche di rinnovare l'impegno dei credenti nel professare la propria fede in Cristo Gesù, che , come dice il Santo Padre, sono 'chiamati a far risplendere la parola di verità che il Signore Gesù ci ha lasciato' (Porta Fidei, n.6).
L'annuncio del Vangelo è la missione principale della Chiesa: esso richiede di rivolgersi a tutte le genti in ogni parte del mondo esse vivano. Ma in questi ultimi tempi la missione richiede l'annuncio del Vangelo anche a coloro che, pur essendo battezzati, si sono allontanati dalla Chiesa e vivono senza far riferimento alla prassi cristiana, per far loro riscoprire la fede, sorgente di Grazia, che -come dice il Papa- porta gioia e speranza nella vita personale, familiare e sociale.
Proprio in questo periodo di difficile crisi abbiamo bisogno della Grazia Divina, di reimparare come bambini a fidarci di Nostro Signore e di riscoprire la Sua presenza in mezzo a noi.
Nel Vangelo della Messa odierna il Signore ci riporta al principio dell'esistenza umana, lì dove sono affondate tenacemente le radici della storia dell'uomo. Proprio mentre l'uomo vaga, come pellegrino errante, sui sentieri dell'errore e del peccato, il Signore ci indica la via: l'uomo e la donna uniti indissolubilmente nel matrimonio, per progredire nella via della santità, per creare una società ed un mondo più umani e giusti. Il matrimonio diventa 'oggetto e soggetto della nuova evangelizzazione' (Omelia Papa Benedetto XVI 07.10.2012) perche, come continua il Santo Padre nell'omelia:
1) '....il matrimonio è legato alla fede non in senso generico. Il matrimonio, come unione d’amore fedele e
indissolubile, si fonda sulla grazia che viene dal Dio Uno e Trino, che in
Cristo ci ha amati d’amore fedele fino alla Croce.
2)Oggi siamo in grado di
cogliere tutta la verità di questa affermazione, per contrasto con la dolorosa
realtà di tanti matrimoni che purtroppo finiscono male.
3) C’è un’evidente
corrispondenza tra la crisi della fede e la crisi del matrimonio.
Dunque la nuova evangelizzazione parte dal matrimonio, dalla coppia, dall'uomo e dalla donna, perchè, continua il Papa, 'il matrimonio, costituisce in se stesso un Vangelo, una Buona Notizia per il
mondo di oggi, in particolare per il mondo scristianizzato. L’unione dell’uomo e
della donna, il loro diventare «un’unica carne» nella carità, nell’amore fecondo
e indissolubile, è segno che parla di Dio con forza, con una eloquenza che ai
nostri giorni è diventata maggiore, perché purtroppo, per diverse cause, il
matrimonio, proprio nelle regioni di antica evangelizzazione, sta attraversando
una crisi profonda'.
Nella Messa di oggi il Santo Padre ha proclamato Dottori della Chiesa san Giovanni d'Avila e santa Hildegarde di Bingen e ricorre la memoria della Madonna del Santo Rosario
Tutta l'omelia del Santo Padre qui
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