Il Santo Padre Benedetto XVI per promuovere e valorizzare la lingua e la cultura latina, in particolare presso le istituzioni formative cattoliche, ha istituito la Pontificia Accademia di Latinità, sabato con una Lettera Apostolica in forma di Motu Proprio. Come presidente di tale Accademia è stato nominato il prof. Ivano Dionigi. Il Papa nella lettera apostolica scrive che la lingua latina “è stata tenuta in altissima considerazione dalla Chiesa Cattolica e dai Romani Pontefici, (....) capace di trasmettere universalmente il messaggio del Vangelo”.
Anche ai nostri tempi, osserva Benedetto XVI, la conoscenza della lingua e della cultura latina risulta quanto mai necessaria per lo studio delle fonti a cui attingono discipline ecclesiastiche quali, ad esempio, la Teologia, la Liturgia, la Patristica ed il Diritto Canonico. Inoltre, proprio per evidenziare la natura universale della Chiesa, è “in questa lingua che sono redatti i libri liturgici del Rito romano, i più importanti Documenti del Magistero pontificio e gli Atti ufficiali più solenni dei Romani Pontefici”. Nella cultura contemporanea, prosegue il Papa, se da un lato "si nota il pericolo di una conoscenza sempre più superficiale della lingua latina”, dall’altro, “proprio nel nostro mondo, nel quale tanta parte hanno la scienza e la tecnologia, si riscontra un rinnovato interesse”. Ecco perciò l’urgenza, si legge nel documento, di “sostenere l’impegno per una maggiore conoscenza e un più competente uso della lingua latina, tanto nell’ambito ecclesiale, quanto nel più vasto mondo della cultura”. Di questo dunque si occuperà la Pontificia Accademia di Latinità a cui, come prevede lo Statuto, spetterà curare pubblicazioni, incontri, convegni di studio e rappresentazioni artistiche; dare vita e sostenere corsi e altre iniziative formative; organizzare attività espositive, mostre e concorsi. Tratto da www.news.va
Io sono tutto a favore. Abraci
RispondiEliminaANGELO, anch'io!!!! Credo che il latino faccia parte delle nostre radici e dimenticarlo sarebbe un grande guaio. Un abbraccio
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