La mostra Che cos’è l’uomo perché te ne ricordi? Genetica e natura umana nello sguardo di Jérôme Lejeune, curata dall’associazione Euresis, giunge a Modena per iniziativa di un gruppo di associazioni locali, col patrocinio dell’U.S.R. Emilia Romagna, del Comune e della Provincia di Modena, dell’Azienda USL e dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena, dell’Ordine dei Medici, e dell’Università di Modena e Reggio Emilia.
Sarà esposta a Modena:
- dal 9 al 16 novembre 2013 al Centro Servizi della Facoltà di Medicina (presso il Policlinico
- dal 18 al 20 novembre presso l’ITIS Corni
- dal 21 al 23 novembre presso il Liceo Tassoni
Nella mostra viene descritta la figura dello scienziato francese, la profonda cultura e la genialità che lo contraddistinguono, e ancora di più la sua posizione di fronte alla novità di ciò che via via andava scoprendo. L’intelligente attenzione di Lejeune alle malattie genetiche (in particolare alla trisomia 21 - più conosciuta come Sindrome di Down) e gli eccezionali progressi da lui avviati in tale ambito di ricerca, emergono come frutto del suo interesse profondo per ciò che studiava, suscitato da una sincera e concreta passione per le persone e i pazienti. La posizione umana di Lejeune ha un’evidente portata conoscitiva e scientifica, una posizione inestricabilmente connessa con la sua esperienza di fede cristiana, tanto da ricoprire per incarico di Papa Giovanni Paolo II la presidenza della Pontificia Accademia per la Vita. Nei suoi piccoli pazienti Lejeune ha sempre riconosciuto il desiderio di compimento che animava anche lui e la possibilità di una vita comunque e misteriosamente piena e ricca. Pur constatando che le sue scoperte iniziavano ad essere utilizzate in una direzione che egli non poteva accettare, Lejeune non ha mai smesso di fare ricerca nella speranza di individuare una terapia per i bambini affetti da patologie genetiche (è in questo ambito che emerge, ad esempio, l’intuizione della connessione tra acido folico e prevenzione della spina bifida).
A partire da questa affascinante figura di uomo, scienziato e medico, la mostra espone in modo rigoroso e puntuale alcuni tra i più recenti sviluppi della genetica, non nascondendo i radicali interrogativi da essi aperti rispetto agli scopi della genetica stessa e alle sue reali possibilità. Campeggia sullo sfondo la posizione di Lejeune sull’uomo: nessuno è definito dal suo limite; il patrimonio genetico, la malattia o la disabilità non sono mai la misura ultima di una persona.
I punti di interesse di questa mostra sono molteplici: la bellezza dello sguardo di Lejeune nei confronti dei suoi pazienti, la sua passione per la ricerca scientifica e l’intreccio tra i due aspetti; il modo in cui, a partire dalla sua testimonianza e seguendo gli sviluppi della genetica clinica, nella mostra viene messa a tema e indagata la natura umana con il suo inesauribile fondo di mistero.
Ho già scritto qui del servo di Dio (c'è il processo di beatificazione in atto!) dott. Jerome Lejeune.
Segnalo anche, sul mio blog ilsestopianeta.blogspot.it, il tenero, dolce ed affettuoso libro biografico che la figlia ha dedicato alla memoria di suo padre.