Oggi, esattamente cent'anni fa, il 20 agosto 1914, moriva il Papa san Pio X. Lo stesso giorno coincideva con l'ultimo da Segretario di Stato Vaticano del cardinale Rafael Merry del Val y Zulueta, incarico che aveva ottenuto dal Santo Padre all'età di soli 38 anni. Si dice che di fronte alla titubanza del prescelto, che non si credeva all'altezza, il pontefice risponderà: «Lavoreremo insieme, soffriremo insieme per amore della Chiesa».
Inizia così un pontificato tra i più difficili della storia. A Pio X e al cardinale Merry del Val si devono la lotta contro il modernismo, la riforma dei seminari, l'istituzione della Commissione Biblica, di quella per la liturgia, per la musica sacra, la restaurazione dell'insegnamento catechistico, l'importante riforma delle congregazioni, dei tribunali, degli uffici della Curia romana, riforme che segnano altrettante tappe di un cammino irto di spine e di dolori in cui però i successi della Chiesa sono molti e duraturi.
Nel corso della lotta contro il modernismo, il Papa ed il suo Segretario di Stato diventano oggetto di ampie critiche ed insulti e dichiarati fanatici intolleranti dai modernisti. Mentre l'anticlericalismo in Italia cresceva, aizzato soprattutto dalla stampa massonica, lo stesso cardinale segretario di Stato, trovandosi in villeggiatura a Castel Gandolfo, per poco non rimane vittima di un agguato tesogli da anticlericali di Marino. Ma il modernismo viene smascherato e perseguito ovunque possibile, e dopo la morte del pontefice, il cardinale Merry del Val, con la carica assegnatagli da Benedetto XV di segretario della Sacra Congregazione del Sant'Uffizio, vigilerà affinché si mantenga integro il frutto di tanti sforzi.
Il Papa ed il Segretario tanto distanti per nascita, per età, per formazione e anche per cultura, in realtà erano due anime gemelle, unite dal dovere soprattutto, dalla sottomissione alla volontà di Dio, dall'obbedienza gerarchica, dalla purezza della dottrina insegnata e da una volontà inflessibile al servizio di questi ideali. Per volere dello stesso pontefice, il cardinale assume, nel 1914, la carica di arciprete della Basilica e Prefetto della Rev. Fabbrica di San Pietro, che mantiene fino alla morte, nel 1930. Fonda anche la pia associazione del Sacro Cuore di Gesù, che seguirà e amerà come una famiglia. L'associazione aveva sede in Trastevere e quando il cardinale aveva tempo disponibile, tra i molteplici impegni di arciprete e segretario della Sacra Congregazione del Santo Uffizio (dal 14 ottobre 1914), lo dedicava ai giovani, che lo amavano profondamente.
Rafael Merry del Val, proveniva da famiglia nobile; suo padre era don Raffaele e sua madre donna Giuseppina De Zulueta, entrambi cattolici ferventi, di profonde convinzioni e di pratica religiosa quotidiana. Le origini della famiglia Merry del Val erano irlandesi e spagnole e da quest'ultima discendenza era nato nel 1250 san Dominguito del Val, crocifisso a sette anni nei dintorni della cattedrale di Saragozza da alcuni ebrei e oggi venerato soprattutto in Spagna.
Rafael nasce a Londra il 10 ottobre 1865 dove il padre, che era un diplomatico del Regno di Spagna, si trovava. Gli anni di scuola e di studio portarono Rafael, a seguito di suo padre, in varie città europee tra cui anche Roma, dove egli continuò gli studi ecclesiastici che lo portarono all'ordinazione sacerdotale avvenuta nel 1888. Da allora inizia una carriera diplomatica e di importanti incarichi nell'ambito della Chiesa che lo vedranno non solo Segretario di Stato; incarichi che il cardinale assolve tutti con grandissimo impegno, saggezza, santità, bontà e dolcezza senza pari, qualità che andranno a fare da corona ad un'intelligenza superiore alla media. Il cardinale Rafael Merry del Val infatti è un poliglotta, conosce e parla correttamente sei lingue, ha una vastissima cultura sia religiosa che umanistica, filosofica che teologica.
Quando il Papa san Pio X morì, profondamente scosso ed addolorato, chiese egli stesso di essere sollevato dall'incarico di Segretario per potersi dedicare all'apostolato. Negli anni prima della morte assolve i suoi compiti e il suo ministero con l'unico fine della conquista delle anime a Dio, con carità, umiltà e profondo spirito di mortificazione. Muore improvvisamente, in seguito ad un'appendicite, il 26 febbraio 1930, è sepolto nelle grotte vaticane ed è in corso il processo di beatificazione.
Il suo motto era: 'DA MIHI ANIMAS COETERA TOLLE'.
Grazie per questa informazione. Cardinal de Val è purtroppo molto poco si sa. Sue conquiste per il Papa e la Chiesa hanno bisogno di essere apprezzato. Forse era un uomo santo?
RispondiEliminajos.m.betle, era davvero un uomo santo. Nobile di famiglia e d'animo. Un cardinale di altissima statura morale. Tanti cardinali dovrebbero prendere esempio! Grazie per il tuo commento.
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