In un'intervista il Vescovo Ausiliare di Astana mons. Athanasius Schneider, parlando della Santa Messa, (ne ho già scritto qui)dice che, in relazione alla riforma da parte del Concilio Vaticano II, sono stati purtroppo disattesi alcuni principi liturgici, il cui mancato rispetto ha prodotto, nella pratica, le cinque piaghe del corpo mistico liturgico di Cristo.
La prima piaga, la più evidente, è la celebrazione del sacrificio della messa in cui il prete celebra volto verso i fedeli, specialmente durante la preghiera eucaristica e la consacrazione, il momento più alto e più sacro dell'adorazione dovuta a Dio. Questa forma esteriore corrisponde per sua natura più al modo in cui ci si comporta quando si condivide un pasto. Ci si trova in presenza di un circolo chiuso. E questa forma non è assolutamente conforme al momento della preghiera ed ancor meno a quello dell'adorazione. Ora questa forma, il concilio Vaticano II non l'ha auspicata affatto e non è mai stata raccomandata dal magistero dei papi post-conciliari.
Papa Benedetto XVI nella sua prefazione al primo tomo della sua Opera Omnia scrive: « l’idea che sacerdote e popolo nella preghiera dovrebbero guardarsi reciprocamente è nata solo nella cristianità moderna ed è completamente estranea in quella antica. Sacerdote e popolo certamente non pregano uno verso l’altro, ma verso l’unico Signore. Quindi guardano nella preghiera nella stessa direzione: o verso Oriente come simbolo cosmico per il Signore che viene, o, dove questo non fosse possibile, verso una immagine di Cristo nell’abside, verso una croce, o semplicemente verso il cielo, come il Signore ha fatto nella preghiera sacerdotale la sera prima della sua Passione (Giovanni 17, 1). Intanto si sta facendo strada sempre di più, fortunatamente, la proposta da me fatta alla fine del capitolo in questione nella mia opera: non procedere a nuove trasformazioni, ma porre semplicemente la croce al centro dell’altare, verso la quale possano guardare insieme sacerdote e fedeli, per lasciarsi guidare in tal modo verso il Signore, che tutti insieme preghiamo. ».
La forma di celebrazione in cui tutti portano il loro sguardo nella stessa direzione (conversi ad orientem, ad Crucem, ad Dominum) è anche evocata dalle rubriche del nuovo rito della messa (cf. Ordo Missae, n. 25, n. 133 et n. 134). La celebrazione che si dice «versus populum» certamente non corrisponde all'idea della Santa Liturgia tal quale è menzionata nelle dichiarazioni di Sacrosanctum Concilium n°2 e n° 8.
(eccetto dal tema)
RispondiEliminaCadono le foglie ...
"Die Blätter fallen, fallen wie von weit,
als welkten in den Himmeln ferne Gärten, ..."
(Rainer Maria Rilke)
Cadono le foglie.......un omaggio alla natura che si prepara alla nudità dell'inverno e Rilke non poteva esprimerlo meglio! Un poeta che mi piace moltissimo. Grazie.
EliminaBuona giornata
"... und doch ist Einer, welcher dieses Fallen
RispondiEliminaunendlich sanft in seinen Händen hält."
... del resto, ho rubato la tua icona della Sacra Famiglia - e tanto meravigliosa!
Bellissimi questi versi!
RispondiEliminaI nostri nonni dicevano: 'Non si muove foglia che Dio non voglia'. Questo per dire che il Signore tiene tutto nelle sue mani, che sa ogni cosa, tutto ciò che accade nella nostra vita e tiene tutto nelle sue mani.
Il blog è un luogo da condividere, anche le immagini.
Grazie per il tuo prezioso contributo.
"Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non temete ..." Luca 12,7
EliminaUn' abbraccio!
Queste parole del Signore sono molto confortanti: anche se la caducità è una caratteristica che accomuna l'intera creazione, Egli ci infonde coraggio e ci sprona ad avere fiducia.
EliminaUn abbraccio