Chi sono io per giudicare? Preferisco, in questo momento, lasciare la retorica ad altri personaggi, ai politicamente corretti di stile radical-chic, infarciti di buonismo melenso, ammuffito e nauseante e che sanno districarsi meglio nei meandri della confusione teologica in odore di eresia. Io posso anche non essere nessuno nella scena del mondo, ma so di avere un'intelligenza, una coscienza, una dignità, un ruolo, so di essere una donna, so di essere una creatura di Dio, appartengo alla Santa Chiesa Cattolica Apostolica e Romana e come tale ho il dovere di difendere i diritti di Dio e dei deboli, e come tale ho il dovere di giudicare! Sì, il dovere di giudicare e di discriminare. Cosa vuol dire giudicare se non valutare, considerare, esprimere una valutazione? Cosa vuol dire discriminare se non distinguere, discernere? Ebbene, non dobbiamo forse davanti a tante situazioni della vita, considerare e discernere? Tra il bene ed il male, un'azione buona ed una malvagia sia nostra che degli altri? Non possiamo restare indifferenti soprattutto davanti ad un'azione che è intrinsecamente malvagia, non possiamo, soprattutto quando a cadere sotto i colpi della violenza e dell'aberrazione sono gli indifesi. Come si può stare in silenzio davanti alla cattiveria di una madre che getta nella spazzatura la propria bambina appena partorita?
E' successo a Palermo: la donna avrebbe affermato di essersi disfatta della piccola dopo il parto perché la credeva morta, gettandola in un cassonetto. Semplicemente come si fa con un sacchetto della spazzatura! La donna è già madre di tre bambini. La neonata è morta. Questo è lo squallore di una persona e di una coscienza senza Dio.
Non ha importanza il fatto che la credesse morta, o che sia andata nel panico, come ha affermato. Non hanno importanza. Era la sua bambina, carne della sua carne, sangue del suo sangue e non aveva, questa bambina piccola ed indifesa, forse il diritto ad avere una degna sepoltura? Che male aveva fatto per essere considerata spazzatura ed essere abbandonata come un sacchetto, dentro un cassonetto?
Ma la bambina non era morta, come la madre snaturata, ha voluto far credere agli inquirenti, infatti i passanti che l'hanno soccorsa hanno sentito i suoi vagiti, tra la puzzolente immondizia. La bimba era viva, è nata viva!
Non posso stare qui a sprecare fiumi di parole per cercare di capire questa donna, per giustificare il suo inqualificabile, orribile, cattivo, disumano gesto. Non voglio, non posso, non debbo. Le uniche parole che ho per questa donna è di chiedere perdono a Dio e vivere il resto della sua vita nel pentimento, nella mortificazione e tra le lacrime per meritarsi il Paradiso perduto. Tutta la mia pietà per la piccolina, tutta la mia riprovazione per la donna che disgraziatamente è considerata sua madre, insieme alle mie preghiere.
Riposa in pace, piccina, tra le tenere braccia di Dio, Signore della vita, che in terra la tua mamma ti ha negato, prega per lei e per tutti noi affinché capiamo l'inestimabile valore e dignità della vita umana, sempre da difendere e tutelare da ogni cattiveria e disumanità. Amen.
E' successo a Palermo: la donna avrebbe affermato di essersi disfatta della piccola dopo il parto perché la credeva morta, gettandola in un cassonetto. Semplicemente come si fa con un sacchetto della spazzatura! La donna è già madre di tre bambini. La neonata è morta. Questo è lo squallore di una persona e di una coscienza senza Dio.
Non ha importanza il fatto che la credesse morta, o che sia andata nel panico, come ha affermato. Non hanno importanza. Era la sua bambina, carne della sua carne, sangue del suo sangue e non aveva, questa bambina piccola ed indifesa, forse il diritto ad avere una degna sepoltura? Che male aveva fatto per essere considerata spazzatura ed essere abbandonata come un sacchetto, dentro un cassonetto?
Ma la bambina non era morta, come la madre snaturata, ha voluto far credere agli inquirenti, infatti i passanti che l'hanno soccorsa hanno sentito i suoi vagiti, tra la puzzolente immondizia. La bimba era viva, è nata viva!
Non posso stare qui a sprecare fiumi di parole per cercare di capire questa donna, per giustificare il suo inqualificabile, orribile, cattivo, disumano gesto. Non voglio, non posso, non debbo. Le uniche parole che ho per questa donna è di chiedere perdono a Dio e vivere il resto della sua vita nel pentimento, nella mortificazione e tra le lacrime per meritarsi il Paradiso perduto. Tutta la mia pietà per la piccolina, tutta la mia riprovazione per la donna che disgraziatamente è considerata sua madre, insieme alle mie preghiere.
Riposa in pace, piccina, tra le tenere braccia di Dio, Signore della vita, che in terra la tua mamma ti ha negato, prega per lei e per tutti noi affinché capiamo l'inestimabile valore e dignità della vita umana, sempre da difendere e tutelare da ogni cattiveria e disumanità. Amen.
si - Amen.
RispondiEliminaPreghiamo per questa donna e per tutte quelle come lei che gettano via i loro bambini.
EliminaEs realmente terrible un hecho así. No tiene justificación ninguna.
RispondiEliminaEstos casos producen un inmenso dolor.
Un beso grande.
Amalia, no tiene ninguna justificación un hecho así terrible.
EliminaUn beso