L'esplosione delle due bombe nucleari su Hiroshima e Nagasaki, il 6 ed il 9 agosto del 1945,(ho scritto brevemente la storia in questo post)vide rase al suolo la stragrande maggioranza delle abitazioni tranne pochi edifici.
A Hiroshima La piccola comunità di otto gesuiti, tra i quali quattro Padri, situata in una canonica, distante solo otto isolati dal punto di detonazione della bomba, rimase miracolosamente illesa insieme alla casa, mentre non scampò alcuna persona nel raggio di un chilometro e mezzo dal centro dell'esplosione.
Per un giorno intero i gesuiti furono avvolti in una specie di inferno di fuoco, di fumo e di radiazioni. Nessuno dei Padri fu contaminato dalle radiazioni atomiche e la loro casa era rimasta ancora in piedi, mentre tutte le altre case intorno furono distrutte e ridotte ad un cumulo di macerie incenerite.
Nessuno dei duecento medici americani e giapponesi, seppe mai spiegare come mai, dopo 33 anni dallo scoppio dell'atomica, nessuno dei gesuiti aveva mai sofferto o aveva riportato conseguenze da quella esplosione atomica e continuavano a vivere in ottima salute.
Interrogati, i Padri avevano risposto: «Avevamo sempre recitato il Rosario tutti i giorni, per cui abbiamo concluso che la preghiera del Rosario fu più forte della bomba atomica», attribuendo la loro incolumità alla Madonna di Fatima.
Interrogati, i Padri avevano risposto: «Avevamo sempre recitato il Rosario tutti i giorni, per cui abbiamo concluso che la preghiera del Rosario fu più forte della bomba atomica», attribuendo la loro incolumità alla Madonna di Fatima.
Oggi, nel centro risorto di Hiroshima sorge una chiesa dedicata alla Madonna. Le 15 vetrate mostrano i 15 misteri del Rosario.
Nel 1976 padre Hubert Schiffer, uno dei superstiti, registrò la sua testimonianza con gli altri sopravvissuti.
“Attorno a me c’era soltanto una luce abbagliante. Tutto a un tratto ci fu un'esplosione terribile. Sono stato scaraventato nell’aria. Poi si è fatto tutto buio, silenzio, niente. Mi sono trovato su una trave di legno spaccata, con la faccia verso il basso. Il sangue scorreva sulla guancia. Non ho visto niente, non ho sentito niente. Ho creduto di essere morto. Poi ho sentito la mia propria voce. Questo è stato il più terribile di tutti quegli eventi. Mi ha fatto capire che ero ancora vivo e ho cominciato a rendermi conto che c’era stata una terribile catastrofe! Per un giorno intero i miei tre confratelli ed io siamo stati in questo inferno di fuoco, di fumo e radiazioni, finché siamo stati trovati ed aiutati dai soccorritori. Tutti eravamo feriti, ma con la grazia di Dio siamo sopravvissuti”.
A Nagasaki, nella quale la bomba fu sganciata tre giorni dopo per piegare definitivamente il Giappone che ostinatamente rifiutava la resa e dove viveva il 70% dei cattolici giapponesi, resistette alla devastazione il convento francescano 'Giardino dell'Immacolata' fondato da san Massimiliano Kolbe stesso nel 1930.
Leggi qui la seconda parte
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Vere testimonianze di Fede.....la Prova che stabilisce veramente che con la Fede nulla è impossibile, che Dio può tutto.....meraviglioso!!!........grazie per questo bellissimo post!
RispondiEliminaun abbraccio!!!
Belle storie, vero? Anche la conversione del Professore è molto toccante, mi ha commossa!
EliminaNella tragedia, il Signore ha voluto dare tanti segni.
Un abbraccio anche a tutti voi.