È triste, è quasi sconfortante vedere come, ormai, gran parte del clero cattolico e della stampa cattolica accolgano e prendano per buone tutte le trovate, le astuzie, le sottili perfidie dei teologi modernisti, i quali, come lupi travestiti da agnelli, stanno spargendo a piene mani il loro pestifero veleno e stanno seminando confusione, sbandamento, relativismo nell’ambito stesso della fede, dopo aver fatto a pezzi la liturgia e aver trasformato la pastorale in un caos d’improvvisazioni anarcoidi, ove ciascun vescovo e ciascun sacerdote vanno avanti, in ordine sparso, dicendo e facendo praticamente quel che pare e piace loro, infischiandosene di qualunque autorità, a cominciare da quella del Magistero, e proferendo ogni eresia e bestemmia, senza che vi sia alcuna reazione da parte della gerarchia; beninteso a patto che si tratti di eresie e farneticazioni moderniste e progressiste e non certo nel caso si tratti di affermazioni di sapore “tradizionalista”, perché allora la censura scatterebbe immediata, eccome. Si potrebbero fare decine di esempi di questa incauta, nella migliore delle ipotesi, accettazione di qualunque “novità” teologica da parte del clero cattolico, pur che abbia una patina di progressismo, per non dire di modernismo, cosa che la rende subito particolarmente preziosa e quindi bene accetta, come si trattasse di un dono speciale mandato dalla Provvidenza, mentre è vero esattamente il contrario, ossia che, sovente, è un dono pestifero mandato dall’inferno, per la confusione e la rovina delle anime.
Prendiamo il caso del concetto di “misericordia”, che, probabilmente, passerà alla storia come il concetto-cardine del pontificato del '(falso)' papa Bergoglio e di tutta la neochiesa che, grazie a lui, ha fatto giganteschi passi avanti nel soppiantare la vera Chiesa cattolica, la Sposa di Cristo. Il cattivo maestro di questa misericordia a senso unico, farlocca e ingannevole, è il solito Walter Kasper, degno allievo di quel Karl Rahner che pretendeva di cambiare la Chiesa attraverso il Concilio, mentre coltivava una passione funesta per una divorziata che odiava la Chiesa, la scrittrice femminista Luise Rinser: e diciamo ciò per dare un’idea della statura morale dell’uomo che più di ogni altro ha contribuito a spingere la teologia sul falso binario della “svolta antropologica”, la quale, a sua volta, ha spinto tutta la Chiesa, nel corso di questi ultimi decenni, sul falso binario dell’immanentizzazione e della progressiva protestantizzazione del cattolicesimo. Kasper, dunque, va insegnando una misericordia che scavalca la necessità del pentimento da parte del peccatore, il che è semplicemente eretico; e tuttavia le sue tesi hanno trovato un’accoglienza straordinariamente calorosa da parte del neoclero, partendo dal vertice e scendendo fino alla base, sebbene non tutti i vescovi e non tutti i sacerdoti, fortunatamente, siano ancora del tutto persuasi dalla nuova impostazione del discorso sulla salvezza.
Il testo intero di Francesco Lamendola QUI
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