La mia Terra di Mezzo

Tra un fonendo ed una tazza, scorre la mia Terra di Mezzo, il mio presente.....Le porte? Si possono aprire, spalancare sul mondo, ma si possono anche chiudere, per custodire preziosi silenzi e recondite preghiere....





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venerdì 21 dicembre 2018

L' "ecumenismo" di san Tommaso

Il 21 dicembre il calendario del Vetus Ordo ricorda san Tommaso, l’Apostolo che dubitò della Resurrezione di Gesù Cristo (Gv 20, 24-29). Quanti oggi dubitano e sono increduli di fronte ad una Chiesa che non annuncia più la Buona Novella e non chiede più alle persone di convertirsi a Cristo, bensì all’ecumenismo, al pluralismo, al globalismo, alla multietnicità? San Tommaso vide e toccò le piaghe del Salvatore, poi credette.
 
Nella situazione in cui ci troviamo sarebbe più semplice credere nella resurrezione di Cristo, come hanno fatto le moltitudini di generazioni di cristiani, dopo secoli e secoli di attesa dell’arrivo del Messia in terra da parte del popolo eletto, piuttosto che credere nell’ecumenismo che dal Concilio Vaticano II accademici e teologi, compresi i Pontefici, cercano di propinare in tutti i modi alle anime, ora più che mai assetate di Verità, serietà, certezze evangeliche, unità in Colui che è il Figlio di Dio, Uno e Trino. Infatti i fautori dell’ecumenismo continuano a lamentare una mancanza di risultati.
Parole vuote ed erronee si sono accumulate a dismisura in questi cinquant’anni, perciò la gente continua ad essere distante da queste argomentazioni, così come risulta dal libro di don Vincent Chukwumamkpam Ifeme (docente dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose Redemptoris Mater di Ancona e direttore dell’Ufficio per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso), prefato da Riccardo Burigana, Direttore del Centro Sudi per l’Ecumenismo in Italia (Venezia).
Il testo non è propositivo, ma impositivo, come risulta già dal titolo: L’ecumenismo non è opzionale (San Paolo), che si propone di spiegare in maniera divulgativa il concetto ecumenico per metterlo in pratica, diffonderlo e, quindi, farne oggetto di missione.
Si legge nella prefazione che Papa «Francesco ha moltiplicato incontri e interventi per promuovere la crescita della comunione come primo e irrinunciabile passo per la costruzione dell’unità visibile. Le sue parole e i suoi gesti hanno aperto nuovi orizzonti […]. Va sottolineato che le nuove prospettive di una testimonianza ecumenica potranno coinvolgere anche le altre religioni nella costruzione di una cultura dell’accoglienza, radicata nell’ascolto e nel dialogo, e della pace, fondata sulla riconciliazione della memoria e sull’esercizio della giustizia.»
La Chiesa è missionaria quando insegna la dottrina e il catechismo, non quando stabilisce interscambi con false religioni, comprese quelle protestanti. Quando san Tommaso riconobbe Gesù andò a predicare il Vangelo e a convertire, mettendo a rischio la propria vita: se Cristo era stato messo a morte per aver rivelato la Verità, gli apostoli del tempo e quelli futuri, chiamati a predicare e a battezzare nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, fino alla fine del mondo, venivano e saranno sempre chiamati a seguire il loro Maestro a discapito anche della propria vita, come hanno fatto i tanti e tanti martiri della Storia della Chiesa.
Cristo e i suoi discepoli non hanno mai perso tempo nell’ascoltare i pagani o i credenti di altre religioni: hanno utilizzato il prezioso tempo in terra per convertire, e quando si sono fermati in questa missione cristologica lo hanno fatto unicamente perché è stato loro impedito con la forza. Tommaso, dopo la sua conversione, seminò la Verità che ormai possedeva e, misericordiosamente, andò a gridarla oltre i confini dell’Impero romano, in Persia e in India, dove fondò la prima comunità cristiana. 
 
(Articolo di Cristina Siccardi)
L'intero articolo con la bella storia della vita di san Tommaso Apostolo QUI 

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