La notizia dolorosa che il Santo Padre Benedetto XVI lascerà il suo ministero petrino, non ha lasciato indifferente il mondo. Cattolici laici e religiosi, politici, laicisti, atei, scrittori, giornalisti di ogni ordine e grado hanno commentato l'evento. Ho sentito e letto commenti stupidi, frivoli, indegni, ipocriti ma purtroppo anche offensivi e questo, mi rammarica dirlo, anche e soprattutto dal mondo cattolico. Mi dispiace apprendere come, in un momento così doloroso nella storia della Chiesa, voci autorevoli del mondo intellettuale e religioso cattolici si scaglino contro questa decisione del Santo Padre dimostrando una totale assenza di carità e rispetto per la persona del Sommo Pontefice. E' stato detto e scritto che il Santo Padre ha abbandonato la Barca di Pietro, che è sceso dalla croce.....Credo che questi commenti siano davvero fuori luogo, disonesti ed odiosi. Come cattolici che amano la Chiesa non possiamo lasciarci andare a simili giudizi, lesivi ed offensivi di Cristo stesso. Noi crediamo per fede che la Santa Chiesa è il Corpo Mistico di Gesù Cristo e che il Sommo Pontefice è 'il dolce Cristo in terra', come soleva chiamarlo santa Caterina da Siena. Non si può giudicare negativamente la decisione del Papa senza lanciare una pietra contro Nostro Signore! E di pietre, in questi giorni, ne sono state lanciate tante! Non si può offendere il Santo Padre, credendo di non ledere la Chiesa e Gesù stesso che l'ha istituita e la governa, da più di 2000 anni, anche tra le tempeste, nella persona del Papa; non si può pensare di criticare il gesto del Papa senza infliggere un'ulteriore ferita al Corpo già martoriato e piagato di Gesù. Le critiche al Santo Padre Benedetto XVI sono critiche al Signore stesso, sono mancanza d'amore, di fiducia, di rispetto e di carità, quella stessa carità che il Papa ha esercitato eroicamente verso tutti i suoi figli e fratelli nella fede. Mi risuonano nella mente le parole di san Gaspare del Bufalo: 'Non debbo, non posso, non voglio!' allorquando si rifiutò di giurare fedeltà all'imperatore (l'talia sta subendo le nefaste e sanguinose conseguenze della rivoluzione francese), contro le direttive papali, pur sapendo che questo gli avrebbe comportato l'esilio. Infatti venne allontanato da Roma con una prima destinazione a Imola, poi a Bologna, indi per sette mesi nel carcere di San Giovanni a Monte e più tardi a Lugo. Sofferenze, esilio e patimenti per restare fedele al Santo Padre! Dunque, seppur nella tristezza, nello sgomento, nell'incapacità di capire, restiamo anche noi fedeli al Papa, non rendiamo ancor più dolorosa questa sua amara scelta tanto sofferta. Il Santo Padre non è uno sprovveduto, lo abbiamo seguito nel suo sapiente Magistero, conquistati dalla sua grande umiltà e quindi dobbiamo continuare a fidarci di lui e soprattutto confidare nel Signore che non lascerà la Sua Chiesa in balia delle forze del Maligno. L'arrogante saccenza non si addice agli umili, devoti, amanti, confidenti, coraggiosi, saggi figli della Santa Madre Chiesa. Non imitiamo il popolo ebreo osannante e che, dopo pochi giorni, urla 'Crucifige, crucifige!'. Non lanciamo pietre, esse peseranno come macigni sul Cuore di Gesù.
Sono d'accordo. Infatti te l'ho accennato anche per e-mail: non preoccupiamoci, perchè se è vero che lo Spirito Santo guida da oltre 2000 anni, non mollerà proprio ora! Poi uno può comprendere o meno le motivazioni, concordare o meno con Benedetto XVI, ma non temiamo perchè l'unico timone della Chiesa è lo Spirito, e non dobbiamo urlare disperati alle scialuppe di salvataggio. Un'altro Padre ci sarà donato.
RispondiEliminaACQUACLUSTER, HAI PERFETTAMENTE RAGIONE. TUTTO, IN QUESTO MOMENTO, PASSI IN SECONDO PIANO, TUTTO DOVRA' DIVENIRE SILENZIO PERCHE' LO SPIRITO DEL SIGNORE PARLI...
RispondiEliminaYo respeto totalmente su decisión porque pienso que tendrá sus motivos para actuar así.
RispondiEliminaLe doy mi apoyo y deseo que Dios siempre le ayude.
Un beso grande.
AMALIA, il tuo è l'atteggiamento giusto da avere. Non serve criticare, non è giusto. Un abbraccio
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