Babbo
Babbo, quando eravamo piccini
tu ci tenevi sui tuoi ginocchi,
non avevamo balocchi
perchè eravam poverini;
ma nella stanza oscura,
quando calava la sera
anche se la stagione era dura
facevi nascere la primavera.
Illuminavi la stanza di stelle,
di lucciole, di fiammelle,
la riempivi di fiori,
di trilli, di canti, di odori:
Gli angeli venivano a cento
avvolti nel velo del vento
e con i gigli fatati
sfioravano i nostri occhi,
ci davano sogni incantati,
facevan di noi lievi fiocchi,
fiocchi leggeri in cammino
per un viottolino di stelle........
Babbo, che nostalgia
di sedere sui tuoi ginocchi,
di sentire nel sonno
i tuoi occhi vegliarmi.
E addormentare il mio dolore,
e addormentare il mio tormento,
essere un fiocco nel vento
e un canto per il tuo cuore.
Ma se ti vengo accanto
nella casina di terra,
quella che ti rinserra
e dove sei tutto solo,
non c'è per te che il mio pianto,
non c'è per me che il tuo canto,
nel canto dell'usignolo.
tu ci tenevi sui tuoi ginocchi,
non avevamo balocchi
perchè eravam poverini;
ma nella stanza oscura,
quando calava la sera
anche se la stagione era dura
facevi nascere la primavera.
Illuminavi la stanza di stelle,
di lucciole, di fiammelle,
la riempivi di fiori,
di trilli, di canti, di odori:
Gli angeli venivano a cento
avvolti nel velo del vento
e con i gigli fatati
sfioravano i nostri occhi,
ci davano sogni incantati,
facevan di noi lievi fiocchi,
fiocchi leggeri in cammino
per un viottolino di stelle........
Babbo, che nostalgia
di sedere sui tuoi ginocchi,
di sentire nel sonno
i tuoi occhi vegliarmi.
E addormentare il mio dolore,
e addormentare il mio tormento,
essere un fiocco nel vento
e un canto per il tuo cuore.
Ma se ti vengo accanto
nella casina di terra,
quella che ti rinserra
e dove sei tutto solo,
non c'è per te che il mio pianto,
non c'è per me che il tuo canto,
nel canto dell'usignolo.
(Lilla Lipparini) (1951/1952)
Realmente bellísimo.
RispondiEliminaUn beso grande.
AMALIA, sai che ho pensato a te, quando ho letto questa poesia? Mi sono ricordata che il tuo papà è già in Cielo e che ti manca molto, proprio come all'autrice della poesia. Un abbraccio
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