La mia Terra di Mezzo

Tra un fonendo ed una tazza, scorre la mia Terra di Mezzo, il mio presente.....Le porte? Si possono aprire, spalancare sul mondo, ma si possono anche chiudere, per custodire preziosi silenzi e recondite preghiere....





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lunedì 30 maggio 2016

Amoris Laetitia: un linguaggio troppo ambiguo


Esaminando il linguaggio dell’Esortazione apostolica 'Amoris Laetitia', si incontrano parole, espressioni ed immagini che possono aprire squarci sulla complessità dell’esistenza, ma che proprio per questo sono anche ambigue, e non poteva essere diversamente. Chiamare il peccato «fragilità» e «inadeguatezza» qualche precisazione la richiede.
 
Cosa sia una «morale fredda da scrivania» non è facile a capirsi con precisione, qui il linguaggio è metaforico ed allusivo. Non è nemmeno chiaro cosa significhi l’invito a non adoperare i principi dottrinali come se fossero pietre, scagliandole contro gli altri. Siccome la dottrina della fede non può essere considerata come l’astratto contrapposto al concreto dell’esistenza personale, ma va considerata come l’umano reale visto alla luce del suo ultimo bene, espressioni come quelle appena riportate se da un lato invitano ad una maggiore disponibilità ad avvicinarsi alla vita, dall’altro producono confusione su ciò che questo possa significare.
 
I fedeli della Chiesa cattolica sono stati finora abituati (ma è ovvio che si tratta di più di un’opinione)  ad attendersi dal magistero, e soprattutto dal magistero petrino, definizioni e precisazioni in termini di dottrina e di morale. E questo non solo nella forma solenne delle definizioni dogmatiche, ma anche nell’ambito del magistero ordinario autentico, a cui appartiene per esempio una Esortazione apostolica.

(Stefano Fontana) lanuovabq.it
 
 

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