Una volta, all'interno della Chiesa, quando si trattava di dirimere problemi e trovare soluzioni, semplicemente ci si sottoponeva al giudizio di Roma, cioè alla Curia Romana o allo stesso Pontefice perché, sulle questioni sottoposte al giudizio, ci si aspettava una parola definitiva. In questo modo la sentenza era decisiva e la causa definitivamente chiusa. Roma locuta, causa finita!(frase estrapolata dai 'Sermones' di Sant'Agostino).
Purtroppo ai nostri giorni i nostri pastori ci hanno abituati a procedure ben diverse, direi diametralmente opposte. Invero, in questo tempo, che qualcuno suggerisce essere superiore allo spazio, aleggia, un'aria greve di instabilità, di tanti 'processi innescati' che in definitiva non giovano a nessuno, se non a legittimare un terribile modus operandi, che sciolto da ogni legame di responsabilità autorevole, promuova ambiguità ed un clima di incertezza dottrinale nonché di prassi. Mi chiedo è possibile ritenere fruttuoso e normale questo modo di porsi e di guidare il gregge di Cristo? Nel particolare mi riferisco alla Conferenza Episcopale tedesca che ha votato a grande maggioranza a favore di direttive che implicano la possibilità ai protestanti sposati con cattolici, di potersi comunicare al Corpo e Sangue di Cristo nella Messa cattolica con il proprio coniuge, chiamata 'intercomunione'. Il voto però non è stato unanime, sette membri della Conferenza Episcopale Tedesca hanno votato contro queste direttive e hanno chiesto il parere di alcuni dicasteri della Curia Romana. La conseguenza è stata l'invio di una delegazione della Conferenza Episcopale Tedesca che ha parlato a Roma con una delegazione della Curia Romana, fra cui il prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.QUI
Ebbene, la risposta del Santo Padre, data tramite il Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede alla delegazione della Conferenza Tedesca, non è stata definitiva (d'altronde era prevedibile che così fosse!) ma è stato chiesto alla Conferenza di ridiscutere le bozze per tentare di raggiungere un risultato unanime, se possibile.
Un simile atteggiamento è completamente incomprensibile e sconcertante! L’Eucarestia è il cuore della fede cattolica, non è qualcosa su cui si possano dare interpretazioni diverse o su cui ci si possa permettere l’ambiguità, nè essa può essere materia da conferenze episcopali. E' inaudito che Roma possa restare neutrale, che Roma lasci il pilastro della Chiesa Cattolica, il Sacramento dei Sacramenti, la Santa Eucarestia, alla discussione ed alla votazione democratica, come se l'accesso a questo Divino Sacramento, per i protestanti sposati con cattolici, diventasse possibile per decisione della maggioranza!
La prassi della Chiesa Cattolica, non è questa! Essa è fondata sulla sua fede che è in Cristo, Via, Verità e Vita e non è determinata e non si cambia a suon di votazioni e maggioranze, nemmeno facendolo all’unanimità. Di solito sulle questioni sollevate da porporati e da laici (vedi 'I dubia' la 'Correctio filialis', Roma non ha mai parlato direttamente: uno sprezzante, indegno ed inaccettabile silenzio! Qui Roma parla, anche se a modo suo............
In definitiva, è già abbastanza grave che si accetti la possibilità di aprire discussioni su questioni che costituiscono il cuore della fede cattolica e su cui si sono già espressi definitivamente Concilii e Papi QUI. Ancora più grave che si ritenga possibile cambiare la Verità rivelata per alzata di mano e che vescovi e cardinali di tutto il mondo restino in silenzio davanti a questo tentativo di profanazione dell'Eucarestia. Resta gravissima la posizione di Roma. Tutto mi stupisce, scandalizza ed addolora.
A onor del vero, un porporato, il Cardinale Arcivescovo di Utrecht Willem Jacobus Eijk, ha sollevato la voce, dichiarando l'impossibilità di una tale evenienza, in quanto esistono differenze sull'Eucarestia sostanziali per cui 'il protestante non vive in piena comunione con la Chiesa Cattolica e, perciò, non condivide esplicitamente la fede nell’Eucaristia' QUI.
Le motivazioni del Cardinale Eijk sono profonde e ben radicate perché suggellate dalla retta Dottrina e dalla prassi pastorale (Codice di Diritto Canonico, Catechismo della Chiesa Cattolica, Disciplina dei Sacramenti). E' mai possibile che Pietro, le ignori ed anche di proposito? Non posso, non voglio e non debbo, in questa materia, dare a Pietro il beneficio del dubbio! Impossibile invocare la buona fede! Impossibile!
Termino con le parole del Cardinale Eijk:
Ciò che dicono il Codice di Diritto Canonico e il Catechismo della Chiesa Cattolica sarebbero dovuti essere la reazione del Santo Padre, che, come successore di San Pietro, è “il perpetuo e visibile principio e fondamento dell’unità sia dei Vescovi sia della moltitudine dei fedeli” (Lumen Gentium no 23). Il Santo Padre avrebbe dovuto dare alla delegazione della Conferenza Episcopale tedesca delle direttive chiare, basate sulla retta dottrina e sulla prassi della Chiesa.
Così avrebbe dovuto rispondere anche alla donna luterana che gli chiese il 15 novembre 2015 se potesse ricevere la comunione insieme al suo sposo cattolico: questo non è accettabile, invece di suggerire che lei poteva ricevere la comunione in base al suo essere battezzata, conformemente alla sua coscienza. Rinunciando a fare chiarezza, si crea una grande confusione fra i fedeli e si mette in pericolo l’unità della Chiesa. Lo fanno anche i cardinali che propongono pubblicamente di benedire relazioni omosessuali, il che è diametralmente opposto alla dottrina della Chiesa, fondata sulla Sacra Scrittura, e cioè che il matrimonio, secondo l’ordine della creazione, esiste solo fra un uomo e una donna.
Osservando che i vescovi e soprattutto il successore di Pietro mancano nel mantenere e trasmettere fedelmente e in unità il deposito della fede, contenuto nella sacra Tradizione e nella Sacra Scrittura, non posso non pensare all’articolo 675 del Catechismo della Chiesa Cattolica:
“Prima della venuta di Cristo, la Chiesa deve passare attraverso una prova finale che scuoterà la fede di molti credenti. La persecuzione che accompagna il suo pellegrinaggio sulla terra svelerà il «mistero di iniquità» sotto la forma di una impostura religiosa che offre agli uomini una soluzione apparente ai loro problemi, al prezzo dell'apostasia dalla verità”. QUI
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