Grazie a Dio, una voce coraggiosa nel contrastare la "protestantizzazione" della Chiesa cattolica, cioè quella generale deriva che molti vedono come tipica dell'attuale pontificato e che si sta attuando anche mediante il "depotenziamento" di sacramenti come il matrimonio, la confessione e, appunto, l'eucaristia.
di Charles J. Chaput
Chi può ricevere l'eucaristia, e quando, e perché, non sono solo domande tedesche. Se, come ha detto il Vaticano II, l'eucaristia è la fonte e il culmine della nostra vita di cristiani e il sigillo della nostra unità cattolica, allora le risposte a queste domande hanno implicazioni per tutta la Chiesa. Esse riguardano tutti noi. E in questa luce, offro questi punti di riflessione e di discussione, parlando semplicemente come uno dei tanti vescovi diocesani:
1. Se l'eucaristia è veramente il segno e lo strumento dell'unità ecclesiale, allora, se cambiamo le condizioni della comunione, non ridefiniamo di fatto chi e che cosa è la Chiesa?
2. Volutamente o no, la proposta tedesca inevitabilmente farà proprio questo. È il primo stadio di un'apertura della comunione a tutti i protestanti, o a tutti i battezzati, poiché alla fine il matrimonio non è l'unica ragione per consentire la comunione per i non cattolici.
3. La comunione presuppone una fede e un credo comuni, inclusa la fede soprannaturale nella presenza reale di Gesù Cristo nell'eucaristia, insieme ai sette sacramenti riconosciuti dalla tradizione perenne della Chiesa cattolica. Rinegoziando questa realtà di fatto, la proposta tedesca adotta una nozione protestante di identità ecclesiale.
Il semplice battesimo e una fede in Cristo sembrano sufficienti, non la credenza nel mistero della fede come inteso dalla tradizione cattolica e dai suoi concili. Il coniuge protestante dovrà credere negli ordini sacri come intesi dalla Chiesa cattolica, che li vede logicamente correlati alla fede nella consacrazione del pane e del vino come corpo e sangue di Cristo? O stanno suggerendo i vescovi tedeschi che il sacramento degli ordini sacri potrebbe non dipendere dalla successione apostolica? In tal caso, affronteremmo un errore ancor più profondo.
4. La proposta tedesca tronca il legame vitale tra la comunione e la confessione sacramentale. Presumibilmente essa non implica che i coniugi protestanti debbano andare a confessare i peccati gravi come preludio alla comunione. Ma questo è in contraddizione con la pratica perenne e l'insegnamento dogmatico esplicito della Chiesa cattolica, del Concilio di Trento e dell'attuale Catechismo della Chiesa cattolica, come pure del magistero ordinario. Ciò implica, come suo effetto, una protestantizzazione della teologia cattolica dei sacramenti.
5. Se l'insegnamento della Chiesa può essere ignorato o rinegoziato, compreso un insegnamento che ha ricevuto una definizione conciliare (come in questo caso, a Trento), allora tutti i concili possono essere storicamente relativizzati e rinegoziati? Molti protestanti liberali moderni mettono in discussione o respingono o semplicemente ignorano come bagaglio storico l'insegnamento sulla divinità di Cristo del concilio di Nicea. Ai coniugi protestanti sarà richiesto di credere nella divinità di Cristo? Se hanno bisogno di credere nella presenza reale di Cristo nel sacramento, perché non dovrebbero condividere la fede cattolica negli ordini sacri o nel sacramento della penitenza? Se credono in tutte queste cose, perché non sono invitati a diventare cattolici come modo per entrare in una visibile e piena comunione?
6. Se i protestanti sono invitati alla comunione cattolica, i cattolici saranno ancora esclusi dalla comunione protestante? Se è così, perché dovrebbero essere esclusi? Se non sono esclusi, non implica questo che la visione cattolica sugli ordini sacri e la valida consacrazione eucaristica siano in effetti false e, se false, che le credenze protestanti siano vere? Se l'intercomunione non intende implicare un'equivalenza tra le concezioni cattolica e protestante dell'eucaristia, allora la pratica dell'intercomunione distoglie i fedeli dalla retta via. Non è questo un caso da manuale di "causare scandalo"? E non sarà visto da molti come un modo gentile di ingannare o di nascondere insegnamenti ardui, nel contesto della discussione ecumenica? L'unità non può essere costruita su un processo che nasconde sistematicamente la verità delle nostre differenze.
L'essenza della proposta tedesca dell'intercomunione è che la santa comunione possa essere condivisa anche quando non c'è una vera unità della Chiesa.
Ma ciò colpisce il cuore stesso della verità del sacramento dell'eucaristia, perché per sua stessa natura l'eucaristia è il corpo di Cristo.
E il "corpo di Cristo" è sia la presenza reale e sostanziale di Cristo sotto le apparenze del pane e del vino, sia la stessa Chiesa, la comunione dei credenti uniti a Cristo, il capo. Ricevere l'eucaristia significa annunciare in modo solenne e pubblico, davanti a Dio e nella Chiesa, che si è in comunione sia con Gesù che con la comunità visibile che celebra l'eucaristia.
Un argomento che sto vivendo con alcuni amici che si stanno avvicinando al Signore, è stata una grande sorpresa sapere che non potevano avvicinarsi all'eucaristia finché non avessero contratto un matrimonio canonico. Non mi espanderò. L'hanno capito perfettamente e dolcimente continuano nella loro ricerca di poterlo fare un giorno nelle condizioni in cui la Chiesa lo richiede.Un grande abbraccio cara Martina
RispondiEliminaNon ci si può accostare alla Santa Eucarestia senza la fede nella Chiesa Cattolica, dunque è d'obbligo la conversione alla fede cattolica, per chiunque e non solo per i protestanti.
RispondiEliminaGrazie per il tuo contributo!
Un abbraccio anche a te