Nell’anno 1082, in una grande cappella presso la chiesa di
Notre-Dame, a Parigi, si celebravano i funerali di un dottore dell’università,
Raimondo Diocrés. Secondo il costume dell’epoca, si fece giacere il morto nella
bara, in mezzo alla chiesa, coperto d’un velo. Ora, avvenne che durante
l’Ufficio dei defunti, alle parole: «Rispondimi, quante sono le tue
iniquità...», il morto si leva a sedere, e dice: «Per giusto Giudizio di Dio,
sono stato ACCUSATO...». E tra lo spavento degli astanti, il morto torna
disteso, cadavere freddo e rigido.
Si ripiglia l’Ufficio, ma alle parole: «Rispondimi...», il
morto si leva di nuovo e dice: «Per giusto Giudizio di Dio sono stato
GIUDICATO...», e ricade disteso nella bara. Si riprende ancora, tra spavento e
terrore di molti, l’Ufficio, ma alle parole: «Rispondimi...», il morto si alza
un’ultima volta ed esclama con voce terribile: «Per giusto Giudizio di Dio sono
stato CONDANNATO!...». Furono subito sospesi i funerali.
Fra i molti presenti ai funerali, vi era anche uno dei
grandi dottori del tempo e grande dignitario. Egli rimase così scosso che
lasciò subito l’università e il mondo, ritirandosi in un deserto presso
Grenoble, dove visse in solitudine, preghiera e penitenza fino alla morte. È
san Bruno, fondatore dei Certosini, morto nel 1101.
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