Mio dolce Benedetto, sono giorni strani
sa?! C’è una strana atmosfera da queste parti.
L’euforia è tanta, il mondo sembra
improvvisamente in via di conversione. Forse è proprio così, lo spero
vivamente. Eppure, io, non riesco ad essere allegro.
Poco importa. Ma cerco di capire il
perché. Stanotte, ho cercato di fare chiarezza nel mio cuore. Purtroppo, non
avendo la sua santità, non posso vivere tutto questo con la sua stessa serenità
d’animo.
Ebbene, nella lotta contro l’insonnia, ho
capito il perché di questa sottile tristezza. La causa principale di questo mio
mal d’animo è la mia ingratitudine. Forse è il male più evidente di ogni uomo,
ed è il male che più di tutti mi rende meno uomo. Siamo tutti euforici per
questi giorni di ritrovata povertà, eppure già non pensiamo più a lei, che in
questo momento è il più povero di tutti.
Lei che ha scelto la solitudine e il silenzio,
lei la sua povertà non ama mostrarla al mondo. Perché lei, non ha mai voluto
sbandierare le sue virtù. Lei, le sue virtù le ha messe al servizio di tutti noi
e della Chiesa di Cristo. Le sue virtù le ha esercitate in modo così discreto e
impersonale da non farle sembrare sue.
Come sono stato ingrato e poco amorevole nei
suoi confronti!
Ho dubitato della sua scelta, tentato per un
momento nel riconoscervi un atto di codardia. E invece, questi giorni rifulgono
ancora della sua grandezza. Anzi, la chiarificano, ma in modo invisibile. Lei,
Santità, ha scelto il nascondimento, la clausura.
Quanta grandezza, quanto coraggio. Nessun amor
proprio. Solo la Croce. Noi, continuiamo a far confronti. Li abbiamo fatti con
il suo amato predecessore Giovanni Paolo II, mentre lei scriveva silente pagine
memorabili del magistero della Chiesa.
Li facciamo ora, mentre lei con la sua
volontaria assenza, scrive la sua enciclica più bella. Quella sull’umiltà. Oggi
è il suo onomastico, mio amato Benedetto. La prego di perdonarmi per la mia
ingratitudine, ma soprattutto per la mia mancanza di Fede.
Le auguro giorni felici, mi impegnerò ad essere
un figlio migliore per Papa Francesco, più di quanto lo sia stato per lei.
In Cristo,
Ivan Quintavalle
Queste parole appena lette mi toccano profondamente. Anch'io come tante persone sono felice per l'elezione di Papa Francesco ma la mia felicità è venata di tristezza per la mancanza di Papa Benedetto a cui mi ero tanto affezzionata. Sono certa che la sua grande umiltà, la sua forte fede unite alla preghiera siano salite a Dio per ridiscendere con forza su Papa Francesco e su di noi. Grazie Papa Benedetto, sarà sempre nel mio cuore e nelle mie preghiere. Buon Onomastico.
RispondiEliminaADRIANA, è quello che sento anch'io!
RispondiEliminaE' vero quanto riportato dal testo, mi stanno dando molto fastidio i confronti. Personalmente non ho mai pensato che l'abdicazione di Benedetto XVI fosse dovuta a codardia, anzi. Ma sebbene anche a me Papa Francesco piaccia da morire, proprio mi innervosisce quel continuo volerlo strumentalizzare per confronti, tanto stupidi quanto ingiusti, col predecessore.
RispondiEliminaContinuo il post precedente:
RispondiEliminaVoglio dire che non sopporto i continui paragoni tra i due pontefici, paragoni a volte espliciti ma spesso anche impliciti, tutti a svantaggio del predecessore. Quasi che i mali della Chiesa fossero tutti da attribuire al pontificato di Benedetto XVI, persona invece molto umile e mite. Se Papa Francesco potrà attuare un rinnovamento ecclesiale in senso francescano ben venga, ma che la smettano di gettar fango sul predecessore perchè i mali della Chiesa non vengono di certo da lui. La storia della Chiesa intanto è fatta da innumerevoli papati prima di quello ratzingeriano, e comunque gli scandali presenti sono piuttosto dovuti al demonio che purtroppo è presente ed opera, al punto che persino tra gli alti prelati ci sono personaggi non proprio raccomandabili.
Detto questo, rimane un grazie a Benedetto XVI per quanto ha fatto e sta facendo con la sua preghiera, e un grazie ed un augurio di cuore a Papa Francesco per il suo nuovo pontificato!
ACQUACLUSTER, grazie! Le continue strumentalizzazioni mi stanno dando sui nervi! Ciò che di un Pontefice deve interessare è il suo magistero, mentre la sua personalità ed il suo carattere sono dettagli sì importanti ma trascurabili ai fini dell'economia della fede. I più, presi dall'euforia della scelta del nome, forse non si sono accorti che questo Papa è buono ma non buonista, povero ma non pauperista, semplice ma non semplicista. Avranno letto il documento che ha emanato, da vescovo, contro i matrimoni gay? Qualunque cosa si aspetteranno credo che resteranno mooooooolto delusi! Il tuo commento ha contribuito a chiarire ancora meglio...grazie!
RispondiEliminaA mí me parece un buen hombre. Humilde y sencillo.
RispondiEliminaY pienso que nunca se deben de hacer comparaciones.
Un beso grande.
AMALIA, hai ragione, non bisogna fare paragoni, si farebbe un torto ad entrambi. Un abbraccio
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