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Nei giorni scorsi, mentre ero in macchina, ascoltavo una trasmissione radiofonica su Rai Radio Uno, in cui si parlava di tecnologia contemporanea ed inevitabilmente i conduttori hanno posto l'accento sulla fabbricazione dei più disparati apparecchi elettrici che siamo soliti usare in casa e fuori, piccoli e grandi elettrodomestici e telefonia, e come questi non superino, nella maggior parte dei casi, l'usura del tempo, subendo guasti quasi subito dopo la data di scadenza della garanzia. Una commissione di tecnici, insospettiti da tali evenienze, si è presa la briga di studiare il fenomeno esaminando vari prodotti su vasta scala e ne ha dedotto che la maggior parte di questi oggetti viene fabbricata in modo da avere una durata più o meno limitata nel tempo, cioè giusto il tempo di superare la garanzia! Le ditte fabbricatrici, interpellate dai tecnici, si sono difese dicendo che i loro prodotti sono fabbricati a regola d'arte (su questo non ci sono dubbi è sulla qualità dei materiali usati che questi sorgono), dunque i tecnici hanno proposto a tali ditte di aumentare gli anni della garanzia di ciò che producono. Mi pare più che onesto! Ebbene, io nel mio piccolo lo posso confermare, allo scadere della garanzia mi si sono rotti il ferro da stiro e la lavatrice e più di una volta! In trasmissione ci si chiedeva come mai siamo costretti, il più delle volte, a ricomprare l'oggetto perché non vale la pena ripararlo. Il più delle volte succede perché diventa più conveniente averlo nuovo perché i costi di riparazione potrebbero essere maggiori dell'oggetto nuovo o perché non è facile trovare un tecnico oppure perché non si può riparare. Meditando su questo argomento mi sono resa conto che nel secolo dell'usa e getta e della cultura dello scarto non possiamo aspettarci altro. Ormai è l'ingranaggio del mondo contemporaneo che ci costringe ad adattarci a questo modus vivendi. Per fortuna non tutto funziona così! Il mondo dello spirito abita in altre sfere ed è sotto il diretto controllo della nostra coscienza, delle nostre azioni e della nostra volontà. Sono giorni e giorni che non faccio altro che leggere di profanazioni a ciò che abbiamo di più caro, Gesù Cristo e la Sua Croce e questo non solo in paesi non cristiani ma anche nella nostra 'civile' e moderna Europa, dove, sotto l'egida della libertà di espressione e dell'arte, si commettono impunemente dissacrazioni e blasfemie. A questo punto noi, da bravi tecnici del sacro, possiamo fare le nostre più amorose riparazioni al Signore che viene profanato, dileggiato, schiaffeggiato, ingiuriato, sputato e crocifisso in ogni momento rinnovando ogni volta la Sua dolorosa Passione e Morte. Gli atti di riparazione sono una pia pratica che credo dovremmo riprendere, per essere in continuità ed in sintonia con i fratelli nella fede che ci hanno preceduti e pensando ai nostri nonni non dovrebbe essere difficile; sono preghiere ( qui se ne trovano tante), atti d'amore, richieste di perdono che rivolgiamo a Gesù per consolarlo, asciugargli le lacrime ed il sangue, proprio come amorevolmente fece la Veronica, cercare di cancellare le offese ricevute e soddisfare la giustizia divina. Per dire quanto gli atti di riparazione siano importanti, il Santo Padre Pio XI emanò il 5 agosto 1928 un'Enciclica dal titolo MISERENTISSIMUS REDEMPTOR sull'atto di riparazione al Sacratissimo Cuore di Gesù. L'enciclica termina con questa stupenda e commovente preghiera:
Oh! potessimo noi lavare col nostro sangue questi affronti! Intanto, come riparazione dell’onore divino conculcato, noi Ti presentiamo — accompagnandola con le espiazioni della Vergine Tua Madre, di tutti i Santi e delle anime pie — quella soddisfazione che Tu stesso un giorno offristi sulla croce al Padre e che ogni giorno rinnovi sugli altari: promettendo con tutto il cuore di voler riparare, per quanto sarà in noi e con l’aiuto della tua grazia, i peccati commessi da noi e dagli altri e l’indifferenza verso sì grande amore con la fermezza della fede, l’innocenza della vita, l’osservanza perfetta della legge evangelica specialmente della carità, e d’impedire inoltre con tutte le nostre forze le ingiurie contro di Te, e di attrarre quanti più potremo al tuo sèguito. Accogli, Te ne preghiamo, o benignissimo Gesù, per intercessione della Beata Vergine Maria Riparatrice, questo volontario ossequio di riparazione, e conservaci fedelissimi nella tua ubbidienza e nel tuo servizio fino alla morte col gran dono della perseveranza, mercé il quale possiamo tutti un giorno pervenire a quella patria, dove Tu col Padre e con lo Spirito Santo vivi e regni, Dio, per tutti i secoli dei secoli.
Così sia.
Grazie, bellissima preghiera piena di amore. La porterò con me. Un abbraccio
RispondiEliminaADRIANA, anch'io sono stata conquistata da queste parole piene di amore......
RispondiEliminaMartina, quello di cui parli nella prima parte del post si chiama "obsolescenza programmata".
RispondiEliminaE' una delle tante diavolerie inventate per sacrificare l'uomo al dio denaro, e su youtube troverai dei filmati interessanti se ti interessa il tema!
Ciaoooo
Maravillosa oración que tendré presente.
RispondiElimina¡¡Gracias, Martina!!
Un beso grande.
ACQUACLUSTER, grazie per l'informazione......l'ho sperimentata sulla pelle delle mie tasche, più di una volta, questa obsolescenza.....però che bel termine!
RispondiEliminaAMALIA, io ne sono rimasta affascinata. Una preghiera molto profonda ed un po' diversa da quelle moderne. Un bacio anche a te