La mia Terra di Mezzo

Tra un fonendo ed una tazza, scorre la mia Terra di Mezzo, il mio presente.....Le porte? Si possono aprire, spalancare sul mondo, ma si possono anche chiudere, per custodire preziosi silenzi e recondite preghiere....





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martedì 21 febbraio 2017

Il caos dopo 'Amoris Laetitia'

 
Sono trascorsi ormai due anni dall'apertura del sinodo sulla famiglia che è culminato con la pubblicazione dell’esortazione apostolica “Amoris Laetitia” e, da due anni a questa parte, nella Chiesa emergono le interpretazioni più svariate e diverse circa la dottrina legata al matrimonio e all'Eucarestia, che dopo la pubblicazione del suddetto documento papale,  hanno portato il disorientamento a livelli preoccupanti. Per questo motivo i cardinali Caffarra, Burke, Brandmüller e Meisner, scrivendo una lettera al Papa -i 'DUBIA'- che affrontano sia la tanto discussa questione della comunione ai divorziati risposati, sia soprattutto il valore delle norme morali che riguardano la concezione della vita cristiana, hanno richiesto il suo chiaro intervento al fine di dare una risposta definitiva, non ambigua e valida per tutti, un chiarimento in modo da porre fine a questa confusione crescente e dilagante che sta di fatto guidando i fedeli cattolici nell’errore ed alimentando le divisioni nella Chiesa.
Il loro è un atto di preoccupazione e sollecitudine pastorale e di carità in quanto sono in pericolo i principi morali immutabili ed i sacramenti del battesimo, dell'Eucarestia, del matrimonio e della confessione. In fondo si tratta di una questione di verità essenziale alla salvezza delle anime, di demolizione dell'intero edificio della morale cattolica e delle certezze di norme morali assolute.
Inoltre preoccupa anche il fatto che la mancanza di verità stia producendo lacerazioni enormi nel clero stesso, tra vescovi e sacerdoti: una 'divisione tremenda' la chiama il card. Burke.  Il teologo monsignor Antonio Livi, in un'intervista spiega che è in atto un tremendo “disorientamento pastorale”.
Questo disorientamento consiste nella sensazione che l’episcopato sia irrimediabilmente diviso sulle questioni più importanti riguardanti il dogma e la morale della Chiesa ed anche sull’autorità del Papa. La triste conseguenza è che i fedeli non si sentono più guidati in modo fermo e unanime nella loro vita di fede. La causa di tutto ciò è in particolare il capitolo ottavo dell'esortazione scritto con ambiguità e l’ambiguità è inaccettabile in un documento che pretende di essere magistero ecclesiastico.
 
I DUBIA  interpellano il Papa a dire chiaramente:
1) che la sua dottrina si discosta dalla Tradizione della Chiesa (cosa che implicherebbe l’accusa di eresia e la perdita di ogni autorità magisteriale)
2) oppure a dare di quel suo documento un’interpretazione chiara e corretta (conforme cioè alla Tradizione dogmatica e morale della Chiesa).
 
Questo perché, come dice mons. Livi:  'I problemi sono la fedeltà alla Tradizione della Chiesa in materie davvero fondamentali, come sono i sacramenti della Nuova Legge: il Battesimo, il Matrimonio, la Penitenza, l’Eucaristia. L’esortazione di papa Francesco sembra voler contraddire nella prassi quello che nella dottrina viene confermato; e ciò è possibile perché il Papa parla della dottrina come di qualcosa di statico e di formalistico che, all’atto pratico, deve essere messo da parte. Il documento tradisce una mentalità erroneamente “pastorale”, che in realtà è la sudditanza psicologica alla falsa teologia del progressismo storicistico, per cui la Chiesa dovrebbe cambiare la verità rivelata da Dio per assecondare le presunte esigenze del cosiddetto “mondo moderno” (che non esiste: è un’invenzione dei sociologi)'. 
L'intera intervista la potrete trovare su LaNuovaBQ
 
Il Santo Padre pare non voglia rispondere ai quattro cardinali. Il suo silenzio però non è stato inoperoso perché, rivolgendosi indirettamente ai quattro cardinali, ha più volte ribadito, in vari discorsi, che è tutto chiaro e non c'è nulla da aggiungere. Un atteggiamento che continua ad alimentare confusione e disorientamento.    
 

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