Nella quarta Domenica di Avvento la liturgia si sofferma sulla figura di Maria con la lettura dell' Annunciazione. Anche a me piace soffermarmi sul significato che Maria assume in questo evento storico, cioè dell'incarnazione di Dio nella pienezza dei tempi, avvenuta in una cittadina sconosciuta della Galilea, Nazareth. Dio Padre ha pensato sin dall'eternità a Maria, per preparare una degna dimora al Suo Unico Figlio. Maria è nella mente e nel cuore di Dio da sempre. Dio crea pensando alla bellezza di Maria. Maria è l'alito di Dio che soffiando ha dato vita all' intero universo. Ella è il sigillo di Bellezza che Dio ha posto sull'intera creazione. Sigillo di fuoco e d'amore. Maria è la firma di Dio! Dio, Bellezza increata, crea la bellezza e le dà un nome: Maria! Ella è bellezza primordiale dalla quale scaturisce la bellezza dell'umanità redenta dal peccato, per il suo 'si' e per il sangue versato dal suo Figlio. Maria è la prima creatura fatta ad immagine e somiglianza di Dio. L'unica creatura che non ha mai sfigurato col peccato l'impronta della sostanza di Dio! Maria prima nasce in Cielo, poi Dio la pone nel grembo della sua mamma, Anna, che tanto l'aveva attesa! Anche Maria nasce nella pienezza dei tempi, ed ha già nella sua bocca una parola: 'Fiat'! Ecco che la bellezza, la purezza, l'innocenza di Eva, macchiate dalla prima colpa non sono perdute per sempre, ma in Maria Dio le trasforma, le salva, le trasfigura ridonando il primitivo significato e splendore. A Maria si possono attribuire molteplici versi che la Sacra Scrittura ci propone alla meditazione. In modo particolare oggi potrebbe dire: 'Io gioisco pienamente nel Signore, la mia anima esulta nel mio Dio, perchè mi ha rivestito delle vesti della salvezza , mi ha avvolto con il mantello della giustizia, come uno sposo si mette il diadema ed una sposa si adorna di gioielli. Poichè, come la terra produce i suoi germogli e come un giardino fa germogliare i suoi semi, così il Signore Dio farà germogliare la giustizia e la lode davanti a tutte le genti.' (Is 61, 10-11). Maria dischiude il suo verginale giardino affinchè il Signore Dio vi possa piantare il fiore più bello e prezioso del Paradiso, perchè possa far germogliare la giustizia e la lode davanti all'intera umanità. 'Stillate, cieli, dall'alto e le nubi facciano piovere la giustizia' (Is, 45,8). Maria è il Cielo che ha stillato la goccia di rugiada più pura e cristallina che esso custodiva, come tesoro geloso, quale fonte di sublime santità e amore! 'Ecce ancilla Domini; fiat mihi secundum verbum tuum' (Lc, 1,38). Maria ha pronunciato la sua parola. Concepisce il suo Creatore, prima lo porta nel cuore e poi nel grembo. E il Verbo Incarnato prende nutrimento e sostanza dal suo corpo di giovinetta che appena si è affacciata alla soglia della vita. Maria gli dona tutto il suo amore, lo culla nel suo grembo verginale con trepidazione e stupore! Lo adora nel silenzio e nella meditazione, attendendo il compimento dell'Antica Promessa. Gesù è vero Figlio di Dio ed è vero Figlio di Maria. Dire Maria è pronunciare Gesù. Dire Gesù è pronunciare Maria. Nelle vene di Gesù scorre il sangue di Maria. Egli è carne della sua carne. Maria è Madre di Dio e dell'intera umanità redenta. E come tale è Madre della Chiesa. Ai piedi della croce ascolta con dolore le parole di suo Figlio agonizzante che la dona al mondo intero: 'Mulier, ecce filius tuus. Ecce mater tua' (Gv, 19,26). La nuova Eva, ha schiacciato la testa al serpente; ha generato una nuova umanità, una nuova creazione. Il sangue di Gesù ha lavato l'intero peccato grazie al 'sì' di sua Madre. Maria è per questo chiamata Corredentrice. Ha trasformato il volto di ogni essere umano, donandogli i lineamenti bellissimi e puri di suo Figlio, nuovo Adamo. Maria continua, ancora oggi, a generare figli nella fede. Maria continua, ancora oggi, ad alimentare nel nostro cuore la fiamma viva che arde nel Cuore di suo Figlio. Maria continua, ancora oggi, a dipingere nei nostri occhi gli occhi di Cielo di suo Figlio. Basta alzare lo sguardo e guardare il Cielo elevando a Lei una struggente preghiera, anche senza parole. Amen, Alleluia.
MARANATHA'
le tue meditazioni sono luce che penetrano il mio essere e mi comunicano l'amore profondo con cui tu tessi le lodi a Dio nostro Crestore, a Cristo Suo figlio e A Maria Santissima nostra Madre.
RispondiEliminaSono gocce di rugiada nel deserto, sono fiori che nascono sulle rocce. Sono preziosi. Li leggo e rileggo e ogni volta scopro qualcosa di nuovo, e in questo momento sanano la mia anima addolorata, mi portano ad essere più vicina a chi non c'è più.
GRAZIE.
Grazie anche a te. Un abbraccio
RispondiEliminaVoglio raccontarti di una antica tradizione.
RispondiEliminaUna volta su tutte le navi in navigazione, al tramonto, i marinai cristiani intonavano un canto in onore di Maria. La tradizione è oggi scomparsa, ma quella preghiera rimane una delle più belle invocazioni con cui gli uomini si rivolgono alla Mamma di tutti. La preghiera è la "Salve Regina"
Grazie cara!
RispondiEliminati auguro un sereno e dolce Natale!