L'eternità felice è la vera Pasqua: ed è per questo che la Pasqua di quaggiù è la Festa delle feste, la Solennità delle solennità.
Il genere umano era in preda alla morte, si sentiva oppresso sotto la sentenza che lo aveva lasciato nella polvere del sepolcro: le porte della vita gli erano chiuse.
Ed ora ecco che il Figlio di Dio esce dalla tomba ed entra in possesso della vita eterna; e non sarà lui solo a non morir più; il suo Apostolo ci insegna che Egli "è il primogenito tra i morti" (Col 1,18). La Santa Chiesa vuole dunque che noi ci consideriamo risorti con lui, come fossimo già in possesso della vita che non ha fine.
I Santi Padri dicono che questi cinquanta giorni del tempo pasquale sono l'immagine della beatitudine eterna. Essi sono completamente consacrati alla gioia, esclusa ogni tristezza; e la Chiesa non sa più rivolgere la parola al suo Sposo senza intramezzarla con l'Alleluia, questo grido del ciclo che risuona nelle vie e nelle piazze della Gerusalemme Celeste, secondo quanto ci dice la Liturgia. Eravamo stati privati di quel canto di ammirazione, di allegrezza durante nove settimane: dovevamo immolarci insieme con Cristo, nostra vittima; ma adesso che siamo usciti con Lui dalla tomba e che non vogliamo più morire di quella morte che uccide l'anima e fa spirare sulla Croce il nostro Redentore, l'Alleluia è di nuovo a noi!
(Dom Prosper Gueranger, abate
-Sablé-sur-Sarthe, 4 aprile 1805 – Solesmes, 30 gennaio 1875-
primo Superiore Generale dell'Abbazia Benedettina di Solesmes)
Ciao Martina. Alleluia! - Felice Ottava di Pasqua.
RispondiEliminaUn testo bello. Amo Dom Prosper.
Alleluia! Felice ottava di Pasqua anche a te!
EliminaAnch'io amo Dom Prosper e Solesmes.
Unas palabras muy bellas.
RispondiEliminaFeliz Pascua de Resurrección!!
Un beso grande.
Amalia, felice Pasqua anche a te! Gesù Risorto sia la nostra gioia e la nostra serenità. Alleluia!
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