'Dei mali che avanzano' è un'Enciclica, profetica e quanto mai attuale, pubblicata il 15 settembre 1951 e scritta dal Santo Padre Pio XII per invitare alla recita del Santo Rosario nel mese di ottobre. Essa vuole essere un invito a confidare nel patrocinio di Maria soprattutto nei momenti più difficili. Tra i mali che più affliggono i popoli e gli esseri umani il Papa individua i gravi dissidi fra le nazioni, la persecuzione della Chiesa in vari Stati, le numerose insidie alle quali è esposta la gioventù. L'Europa vive il doloroso e tristissimo dopoguerra ed il Santo Padre pensa in particolare ai prigionieri nei campi di concentramento tra i quali vi sono "anche vescovi allontanati dalle loro sedi per avere eroicamente difeso i sacrosanti diritti di Dio e della chiesa; (...) figli, padri e madri di famiglia, strappati dal focolare domestico e costretti a condurre lontano una vita infelice in terre sconosciute, sotto altri climi."
Il Papa invita tutti i fedeli alla recita del Santo Rosario nel prossimo mese di ottobre come potente mezzo per custodire la concordia in famiglia e per alimentare le virtù cristiane, per implorare la pace fra i popoli, il rispetto dei diritti della Chiesa, il conforto dei perseguitati e dei sofferenti.
Inoltre esorta tutti a recitare il Rosario in famiglia, insieme davanti ad un'immagine della Madonna, ciò avrà come conseguenza che "la casa della famiglia cristiana, fatta simile a quella di Nazaret, diventerà una terrestre dimora di santità e quasi un tempio, dove il rosario mariano non solo sarà la preghiera particolare che ogni giorno sale al cielo in odore di soavità, ma costituirà altresì una scuola efficacissima di virtuosa vita cristiana."
Nelle battute finali dell'Enciclica il Papa, sicuro della potenza della preghiera del Santo Rosario, scrive:
"Non esitiamo quindi ad affermare di nuovo pubblicamente che grande è la speranza da Noi riposta nel santo rosario, per risanare i mali che affliggono i nostri tempi. Non con la forza, non con le armi, non con la umana potenza, ma con l'aiuto divino ottenuto per mezzo di questa preghiera, forte come Davide con la sua fionda, la chiesa potrà affrontare impavida il nemico infernale, ripetendo contro di lui le parole del pastore adolescente: «Tu vieni a me con la spada, con la lancia e con lo scudo: ma io vengo a te nel nome del Signore degli eserciti ... e tutta questa moltitudine conoscerà che il Signore non salva con la spada, né con la lancia» (1 Re 17, 44.49)."
Il giorno odierno è dedicato alla Vergine Addolorata e credo sia il giorno perfetto per rivolgerci a colei che più di tutti ha sofferto sulla terra per impetrarne la materna protezione e la liberazione dai mali che affliggono noi e la nostra umana società.
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