"L’insistenza sulle conseguenze etico sociali della fede, che sono il merito del magistero dell’attuale pontefice, una volta che fossero lette non in continuità con l’identità, finiscono per essere vissute in maniera negativa.
La premessa delle premesse non è che ci sono i poveri e che bisogna aiutarli, che pure va bene, ma che il Verbo di Dio si è incarnato, ha salvato il mondo e abita presso di noi.
Se questo è vero, la prima conseguenza è che noi dobbiamo condividere la vita dei nostri fratelli uomini in tutte le loro dimensioni e sfide.
Quindi deve essere chiaro il movimento intellettuale che la fede provoca, e chiunque lo sente deve viverlo.
Questa è l’essenza della tradizione magisteriale cattolica e dei papi che si sono succeduti e alla quale deve essere raccordato il magistero dell’attuale pontefice".
Intervista a Mons. Luigi Negri, Arcivescovo di Ferrara a cura di Cristiano Bendin (29-05-2016) Tratto da ilrestodelcarlino.it
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