La mia Terra di Mezzo

Tra un fonendo ed una tazza, scorre la mia Terra di Mezzo, il mio presente.....Le porte? Si possono aprire, spalancare sul mondo, ma si possono anche chiudere, per custodire preziosi silenzi e recondite preghiere....





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venerdì 8 marzo 2019

Digiuni diversi

(....) il nostro digiuno e quello dei musulmani non sono la stessa cosa.  Prima di tutto, mentre per i musulmani il Ramadan ricorda la consegna del Corano al Profeta da parte di Allah, i quaranta giorni di penitenza prima della Pasqua (Quaresima) sono segno dei quaranta giorni che Gesù trascorse nel deserto, in preghiera e penitenza, prima della predicazione. E poi c’è proprio una differenza intrinseca. Lo spiega molto bene il padre Samir Khalil Samir, nell’Islam, dove c’è identità tra etica e legalità (Aldo Maria Valli)

 

“chi non digiuna durante il mese di Ramadan commette un delitto e va in prigione (in molti Paesi). Se osserva il digiuno previsto, dall’alba al tramonto, è perfetto, anche se dopo il tramonto mangia fino all’alba del giorno seguente, più e meglio del solito: si mangiano le cose migliori e in abbondanza, come mi dicevano alcuni amici egiziani musulmani. Sembra non esserci altro significato nel digiuno se non ubbidire alla legge stessa del digiuno. Il Ramadan diventa il periodo in cui i musulmani mangiano di più, e mangiano le cose più prelibate. L’indomani, dato che per mangiare nessuno ha dormito, nessuno lavora. Però, dal punto di vista formale, tutti hanno digiunato per alcune ore. È un’etica legalista: se fai questo, sei nel giusto. Un’etica esteriore.
 
Il digiuno cristiano è invece qualcosa che ha come scopo l’avvicinarsi al sacrificio di Gesù, alla solidarietà con i poveri e non c’è il momento in cui si recupera quanto uno non ha mangiato”.
 

 


 

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