(di Lupo Glori)
Papa Francesco sciupa
un’altra occasione per fare chiarezza e prendere le distanze da coloro che
cercano di conciliare Chiesa cattolica ed omosessualismo. Si sa, le immagini
valgono più di tante parole e, questo, sembra infatti essere il chiaro messaggio
che comunicano le immagini raffiguranti il Papa sorridente, in posa davanti al
Vaticano, con la rappresentanza del gruppo LGBT+ Catholics Westminster
Pastoral Council, in pellegrinaggio a Roma dal 6 al 10 marzo.
Il portale dei cristiani LGBT Progetto
Gionata ha pubblicato soddisfatto le foto dell’incontro, riportando il
comunicato stampa diffuso dal Consiglio pastorale di Westminster in cui viene
ricostruita la cronistoria di queste giornate romane del gruppo omosessualista
inglese attivo a Londra, nel quartiere di Mayfair, presso la parrocchia
dell’Immacolata Concezione in Farm Street, meglio conosciuta come Chiesa di Farm
Street.
Gli scatti fotografici che immortalano il Papa circondato dai “cattolici”
LGBT risalgono allo scorso 6 marzo, il “Mercoledì delle Ceneri”, quando «i
sedici pellegrini, che contavano, oltre ad amici e familiari delle persone LGBT
cattoliche, anche il loro cappellano il gesuita padre David Stewart, hanno
ricevuto dei posti privilegiati all’udienza papale mattutina in Piazza San
Pietro».
Alla fine dell’udienza generale – come si apprende sempre dal comunicato – il
gruppo capitanato dalla sua guida Martin Pendergast, è stato
invitato all’incontro con papa Francesco che li ha accolti stringendo loro le
mani e donando a ciascuno un rosario. Pendergast, membro del Consiglio Pastorale
di Westminster e tra i fondatori del Lesbian and Gay Christian
Movement, ha così avuto modo di presentare il suo gruppo «a un
sorridente papa Francesco e ha spiegato di far parte del ministero pastorale per
le persone LGBT+ cattoliche dell’arcidiocesi di Westminster».
Nel pomeriggio, i pellegrini inglesi si sono recati presso la chiesa di Santa
Sabina dove hanno preso parte alla Messa papale con l’imposizione delle ceneri,
per poi partecipare, in serata, ad una «liturgia ecumenica della Parola e
alla benedizione delle ceneri assieme ad anglicani, cattolici e metodisti di
lingua inglese nella chiesa di Sant’Ignazio».
Nelle giornate successive, riporta ancora la nota diramata dal Consiglio
pastorale, il gruppo ha avuto modo di tessere le sue reti collaborative e di
incontrare alcuni giornalisti al fine di esporre la propria versione dei fatti
circa l’odierna situazione della Chiesa in materia di abusi sessuali.
Tra questi, il gruppo ha incontrato Christopher Lamb,
corrispondente da Roma del settimanale cattolico britannico The Tablet,
e Robert Mickens, del quotidiano cattolico francese La
Croix International. Successivamente «i pellegrini hanno incontrato
anche il teologo morale statunitense professor James Keenan SJ, il quale ha
parlato di Francesco e dei due Sinodi sulla famiglia del 2014 e del 2015,
soprattutto sui principi chiave dell’accompagnamento» e del
«discernimento morale», due considerazioni vitali per analizzare il
mondo LGBT “cattolico”.
Nel suo soggiorno romano, il gruppo ha avuto inoltre anche l’onore di
celebrare la Messa nella stanza dove morì il fondatore dei Gesuiti, sant’Ignazio
di Loyola e all’interno della chiesa di cui è titolare l’arcivescovo di
Westminster il cardinale Vincent Nichols, la chiesa del
Santissimo Redentore e Sant’Alfonso.
Per finire, si legge sempre nel comunicato, il Consiglio pastorale ha
recitato le lodi mattutine nella chiesa di San Bartolomeo all’Isola, dedicandole
in versione politically correct «alla memoria delle vittime
dell’omofobia e della transfobia».
In conclusione, le foto del Papa sorridente, circondato dai rappresentati del
gruppo LGBT+ Catholics Westminster Pastoral Council davanti alla Basilica di San
Pietro, rappresentano l’ennesima gigantesca opportunità persa per affermare
l’inconciliabilità di Chiesa ed omosessualismo ed un ulteriore passo in avanti
dell’omoeresia all’interno della Chiesa cattolica.
Tratto da QUI
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