Questi che stiamo vivendo sono giorni colmi di misterioso fermento interiore. Ci facciamo tante domande, soprattutto sulla morte, sul dolore e sul nostro destino eterno. Il Signore ci pone davanti al mistero della vita, del dolore e della morte fin dal momento in cui veniamo al mondo. Spesso siamo profondamente turbati dalle vicende dolorose che accompagnano il nostro cammino e non sappiamo dare una risposta ai nostri tormenti ed alle nostre lacrime. Però quando tutto ci appare senza senso o troppo faticoso e tremendo da vivere e sopportare, Gesù ci viene incontro con l'esempio della sua stessa vita. Egli stesso si è sottoposto al terribile supplizio della morte e del dolore, per confortarci, per darci un luminoso esempio da seguire con fiducia, amore, gioia ed abbandono. Il Signore custodisce nel suo cuore ogni nostra lacrima, ogni nostro gemito, sa che, nel momento della prova, possiamo essere fragili e ci resta accanto, donandoci anche il conforto della sua Mamma che nella vita ha sofferto grandi dolori, senza mai perdere la fede e serbando nel cuore ogni palpito doloroso.
Lo so, è difficile dire sì quando siamo provati da un dolore che crediamo ci schiacci tanto da farci soccombere, è proprio in questi momenti che dobbiamo raccogliere tutte le nostre forze e pensare che anche Gesù provò i nostri stessi sentimenti di sconforto, di paura, (ciò è giusto e umano!), infatti disse: "Padre, se vuoi, allontana da me questo calice!" (Lc 22, 42) ma poi ebbe la forza ed il coraggio di dire: "Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà" . Ribellarsi e lottare contro il Signore, che ci parla anche attraverso gli eventi tristissimi, non ha senso, ci sfianca, disperde le nostre forze migliori che invece devono essere utilizzate per vivere al meglio, con lo sguardo rivolto al Cielo, tutta la nostra sofferenza. E' solo con le ginocchia piegate, che le nostre lacrime brilleranno e ci scalderanno il cuore ferito. Il Signore non mancherà di asciugarcele donandoci la sua pace e la speranza che esiste la vita eterna per noi e per i nostri cari che ci hanno preceduti nel cammino verso il Cielo. Nulla di ciò che Egli, nel suo amore per noi, ha creato verrà distrutto, ma solo trasformato, trasfigurato, ancora una volta, a sua immagine e somiglianza restituendo all'uomo, ferito dal peccato originale, di nuovo la sua vera identità ed il suo originario splendore!
Quindi non festeggiamo Halloween ma la gloria dei Santi che sono già nella luce eterna di Dio, che godono della sua presenza e vivono nel suo amore.
Non Halloween, ma il ricordo affettuoso e rispettoso dei nostri cari che ci hanno lasciati col corpo e che vivono in un'altra dimensione con l'anima. Essi sono già entrati nel mistero della vita senza fine e mi sembra crudele e fuori luogo coprirli di ridicolo, con costumi grotteschi e frasi e riti stupidi.
Preghiamo per i defunti con la semplice preghiera dell' Eterno Riposo (L'eterno riposo dona loro o Signore e splenda ad essi la luce perpetua, riposino in pace. Amen), chiediamo l'indulgenza plenaria per uno dei nostri morti, confessandoci, andando a messa, o visitando il cimitero e pregando un Padre Nostro, un'Ave Maria e un Credo per i defunti e per le intenzioni del Papa. Così aiuteremo qualcuno ad andare in Cielo se ancora si trovasse in Purgatorio.
E già, il Paradiso, il Purgatorio e l'Inferno sono realtà che veramente esistono (Tanti Santi ne hanno fatto esperienza ancora in vita!) nonostante lo scetticismo di tanti. Sta a noi con il nostro stile di vita scegliere!
Leggiamo questo articolo di G. Poggiali apparso su la BQ
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