C'era una volta un povero mendicante che attraversò, in lungo e in largo la terra, alla ricerca di un sorriso. Ma non trovò nessuno che fosse disponibile ad offrirglielo senza avere nulla in cambio. Allora il povero mendicante, ormai stanco dal lungo peregrinare, decise di tornare a casa, anche se a mani vuote. Era amareggiato, disilluso e triste. I suoi passi lambivano la terra arida e polverosa e la sua mano destra, prigioniera nella tasca, stringeva sette piccoli sassolini. Vide in lontananza un vecchio che levigava un pezzo di legno e si avvicinò a lui. Il vecchio vedendolo malinconico ed affaticato ebbe compassione di lui, lo invitò a ristorarsi e a lavarsi. Il mendicante accettò l'invito. Poi, il vecchio lo fece sedere sotto un albero e gli si mise accanto: insieme scrutarono il cielo, già denso di nubi, fino a sera. Il mendicante ringraziò il vecchio e volle riprendere il lungo cammino che lo avrebbe riportato a casa. Il vecchio avrebbe preferito che restasse a dormire nella sua modesta casa; riempì la sua sacca di viveri ed acqua e lo congedò con un bonario sorriso. Il mendicante, preso da grande allegrezza, abbracciò il vecchio e gli donò un piccolo sacchetto che conteneva i sette sassolini e gli disse: "Dovrai aprirlo soltanto dopo aver attraversato il grande mare della tempesta e dopo che il grande spirito alato ti avrà sorriso nel cuore, ricordalo!". Il vecchio non capì le parole del mendicante, ripose il sacchetto e lo dimenticò. Venne la tempesta ed il vecchio con la sua famiglia prese il largo alla ricerca di una terra non devastata dove vivere. Il suo peregrinare durò quaranta giorni e quaranta notti, tra le tempeste ed il vento egli continuava la sua affannosa ricerca. Finchè un giorno, esausto ed insonne, sorridendo con coraggio alla sua famiglia disse: "Oggi, sono sicuro, troveremo un posto dove fermarci e vivere in pace". Appena ebbe finito di pronunciare queste parole, la tempesta si placò ed una bellissima colomba bianca gli si avvicinò e si posò sul cuore. In quel momento il vecchio si ricordò delle parole e del dono del mendicante. Lo aveva portato con sè, tenendo fede alla promessa fatta. Aprì il piccolo sacchetto, dentro non vi erano che sette sassolini; il vecchio rimase deluso e si andava interrogando circa il senso di questi piccoli sassolini tanto bizzarri e strani. Mentre ancora rifletteva, la colomba continuava a sfiorargli il cuore e i sassolini cominciarono a brillare di luce sfavillante e colorata tra le sue mani. Allora, la colomba spiccò il volo e portò via con sè i sassolini. Mentre volava li lasciò cadere uno ad uno e, con grande meraviglia del vecchio e della sua famiglia, si trasformarono in un incantevole e policromico arcobaleno.
Dio disse: "Questo è il segno dell'alleanza, che io pongo tra me e voi e ogni essere vivente che è con voi, per tutte le generazioni future. Pongo il mio arco sulle nubi, perchè sia il segno dell'alleanza tra me e la terra. Quando ammasserò le nubi sulla terra e apparirà l'arco sulle nubi, ricorderò la mia alleanza che è tra me e voi e ogni essere che vive in ogni carne, e non ci saranno più le acque per il diluvio, per distruggere ogni carne".
(Gn 9,13)
Bello tu relato y la lectura de hoy del Génesis.
RispondiEliminaUn abrazo y feliz semana.
Preciosa narración, Martina. Un beso.
RispondiEliminaIl arcobaleno è la sorriso de Dio, ma vista dal cielo.
RispondiEliminaIl Dio sorride al suo amichevole.
Un abbraccio de il tuo amico Rafael (è corretto?)
C'è un canto Navajo che dice così:
RispondiElimina" Avanza sulla scia dell'arcobaleno,
avanza sulla scia di una canzone,
e tutto sarà bello per te.
C'è una strada fuori da ogni oscura foschia,
Oltre la traccia dell'arcobaleno.
Una leggenda narra che, quando nasce un bambino Dio crea un ponte tra il cielo e la terra:
l'arcobaleno per perpetrare un patto d'amore con il mondo e l'umanità.
Ogni bimbo è un dono di tenerezza donato attraverso i colori dell'iride.
POR JUAN IGNACIO:
RispondiEliminaGrazie, carissimo! Questo piccolo racconto l'ho pensato di getto e scritto! Anche a te un abbraccio e buona settimana...
POR AMALIA:
Cara Amalia, mi fa molto piacere leggere i tuoi commenti e sapere che mi leggi. Un grande abbraccio
POR RAFAEL:
Caro Rafael, grazie anche a te! Bellissimo il paragone tra l'arcobaleno ed il sorriso di Dio, proprio stupendo!
In italiano si scrive così: L'arcobaleno è il sorriso di Dio, ma visto dal cielo. Dio sorride ai suoi amici. Un abbraccio dal tuo amico Rafael.
La prima lezione di lingua italiana è andata benissimo! Direi che l'allievo è molto capace e si impegna!!!!
PS: in spagnolo sorriso è femminile, in italiano è maschile. Sarà perchè le donne ridono di più?
PER ADRIANA:
Adriana, ma dove le trovi queste cose bellissime?????
Oltre la traccia dell'arcobaleno, stupendo modo per dire che oltre c'è Dio! E poi, ogni bambino che nasce è un ponte tra il cielo e la terra, è vero, l'ha detto Dio stesso. Ogni volta che vediamo un arcobaleno dovremmo ancor più sentirci guardati e amati, proprio in quell'istante, dal Signore ed essere certi che in tante parti del mondo nuove vite sono venute al mondo, sotto lo sguardo ed il sorriso di Dio. Grazie, un abbraccio
Bellissimo post io ho ricordato questo significato del arcobaleno nella messa di ieri. Grazie per avermi lasciato di nuovo il tuo commento. Ti auguro una settimana meravigliosa!!
RispondiEliminaGrazie, anche a te!
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