Come mi commuove la compassione di Gesù verso chi gli chiede la guarigione!
Gesù stende la mano: avrebbe potuto guarire il lebbroso anche senza toccarlo, invece Egli ama a tal punto da non avere 'paura' del contagio. Infatti Egli ama a tal punto l'essere umano e la sua natura di carne da prendere la stessa forma e la stessa carne. Quel lebbroso siamo noi con le nostre infermità e i nostri peccati. Non dobbiamo temere di gettarci ai piedi di Gesù per desiderare il tocco della sua mano, per desiderare di sentire la sua mano che ci accarezza e la sua voce che ci dice 'guarisci!'. Quante cose abbiamo da farci guarire! Ma non temiamo, Egli si è incarnato per questo, per essere tra noi, per camminare con noi ed affrontare i pericoli del mondo, per coccolarci, per riprenderci quando sbagliamo, per renderci capaci di ammirare ogni meraviglia, per insegnarci ad avere fiducia, a vivere e a morire in Lui. Gesù ci ama così come siamo, con i nostri peccati, i nostri limiti, le nostre infermità. Ci guarda e ha compassione di noi. Ma, come noi desideriamo essere toccati e guariti, anch'Egli desidera toccarci e guarirci. Spetta a noi chiedere: "Si vis, potes me mundare", ed Egli con gioia grande ci dirà: " Volo, mundare!". Con la consapevolezza nel cuore che Gesù desidera entrare in comunione di amore con noi, tutta la nostra vita, azioni, pensieri e parole, dovranno essere orientati solamente a Lui. Come ci dice San Paolo: "Fratelli, sia che mangiate sia che beviate sia che facciate qualsiasi altra cosa, fate tutto per la gloria di Dio". (Cor 10,31). Perchè siamo di Dio, opera perfetta d'amore delle sue mani. Siamo carne della sua carne, in virtù della sua Incarnazione, sangue del suo sangue in virtù della sua Passione.
E, come Dio opera ogni cosa per amore nostro, così noi dobbiamo operare ogni cosa per amore suo! Pensiamo all'amore di Cristo che si fa carne e sangue nel sacrificio della Santa Messa, per donarsi a noi, per venire a noi che lo mangiamo e lo beviamo! Pensiamo a questo Dio che si 'umilia' nella nostra carne per amore nostro, che amore, che amore, che amore.......Un amore che non riusciremo a comprendere fino in fondo, un amore folle, esclusivo, unico! Pensiamo e meditiamo. Come non corrispondere?
Oggi le mie Suorine del Cottolengo mi hanno dato una preghiera:" La preghiera di Dio" e molto lunga ne trascrivo solo una frase.
RispondiEliminaIo conosco la tua miseria,i combattimenti e le tribolazioni della tua anima, la debolezza del tuo corpo; so la tua viltà, i tuoi peccati, le tue mancanze; ti dico tuttavia: " dammi il tuo cuore amami come sei".
Figlio mio, lascia che t'ami; voglio il tuo cuore.
Meglio di Gesù non ci conosce nessuno, per questo urge, più che mai, avvertire l'importanza di aprire e donare il cuore a Lui che è il solo ad amarci di un amore infinito, sincero e vero!
RispondiEliminaIeri, pensavo che è il Signore che chiama,a volte sembra che è Dio che mendica il nostro amore, quando siamo noi che abbiamo bisogno de Lui. Un forte abraccio. Grazie per le tue parole.
RispondiEliminaE' proprio vero, l'Amore che ha bisogno del nostro amore! Dio che ha bisogno di noi, strano mistero. Ma è così; è come se il suo amore nella Trinità non bastasse. E' come avere un tesoro e non poterlo mostrare e condividere con nessuno. Il Signore desidera farci partecipi delle sue ricchezze! Desidera donarci se stesso. Un abbraccio
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