Ciò che più volte ho posto in discussione a livello storico-teologico-scientifico, non è stato certo il Concilio Vaticano II ed i suoi documenti, che sono e che restano atti di alto magistero, ma la pessima interpretazione data a molti di essi, per un problema che ritengo sia tutto quanto di linguaggio, perché per la prima volta nel corso della storia, la Chiesa ha rinunciato al proprio linguaggio metafisico, preciso e diretto, per esprimersi in un linguaggio che risente in tutto e per tutto dello stile del romanticismo tedesco decadente.
Karl Rahner |
Ciò che manca a distanza di decenni, è una analisi storico-ecclesiale, lucida e imparziale, all’occorrenza impietosa, del Vaticano II, che è stato eminentemente il concilio dei teologi, non pochi dei quali avrebbero dovuto essere tenuti a prudente distanza da quell’assise, mentre invece, proprio alcuni degli elementi più pericolosi, hanno dato impulsi, idee e spinto poi al voto frange intere di episcopato, cito tra tutti costoro il più pericoloso e subdolo in assoluto: il gesuita tedesco Karl Rahner, il quale non ha enunciato delle eresie formali, ma ha posto tutte le peggiori basi per indurre interi filoni della teologia a cadere in un pensiero eterodosso di matrice prettamente filo-protestante.
Discorso a parte meriterebbero i vari periti del Concilio poi risultati determinanti nella successiva formulazione di tutte le peggiori derive post-conciliari che anni dopo abbandoneranno il sacerdozio dopo aver fatto pubblica apostasia dalla fede cattolica, come l’allora Abate Ordinario dell’Abbazia di San Paolo fuori le mura, Dom Giovanni Franzoni, in seguito sposato civilmente con una giapponese atea e oggi senile sostenitore di aborto, eutanasia, omosessualismo e via dicendo; oppure Padre Gregory Baum, che su incarico del Cardinale Agostino Bea S.J. fu una delle principali penne della 'Nostra Aetate', il quale in tarda età, dopo avere abbandonato in precedenza il sacerdozio, si è dichiarato omosessuale praticante già dall’epoca in cui lavorava all’interno dell’assise conciliare …
Hans Küng |
… punta di diamante, tra questo genere di periti conciliari, rimane il presbitero svizzero Hans Küng, che rappresenta il prodotto finito più coerente del pensiero di Karl Rahner portato al suo naturale sviluppo. Quando Hans Küng era sempre vagamente cattolico si limitò infatti a mettere solo in dubbio il dogma della infallibilità pontificia, in un crescendo di pubbliche eresie a tal punto gravi da far venire voglia di chinarsi a baciare le mani con devozione alla profonda cattolicità di un prete ariano, che dinanzi a siffatte empietà finirebbe col risultare un autentico modello di integrità dottrinale.
I naturali prodotti episcopali di Karl Rahner portato al suo naturale sviluppo dal küngpensiero sono invece i vari Walter Kasper ed i Karl Lehmann, i cui nipotini odierni sono i vari Bruno Forte, Nunzio Galantino, Arrigo Miglio, mentre i bisnipoti sono i vari Matteo Maria Zuppi e Corrado Lorefice. A breve vedranno la luce i tris nipoti, che saranno i vescovi direttamente atei.
L'intero articolo di Padre Ariel QUI
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