La mia Terra di Mezzo

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martedì 23 aprile 2013

La maggioranza che resiste!

In Europa ci sono ancora Paesi che resistono alla follia ideologica di ridefinire il matrimonio per legalizzare le unioni di persone dello stesso sesso. La Germania ha preferito salvaguardare la famiglia naturale e il matrimonio tradizionalmente inteso, evitando l’ingerenza politico-ideologica in questioni antropologiche antecedenti alla legge stessa. Il 28 giugno 2012 il Parlamento tedesco ha respinto la proposta dei Verdi di equiparare le coppie dello stesso sesso al matrimonio tra un uomo e una donna.
La stessa cosa è successa in Polonia ad agosto 2012. La proposta del partito anticlericale “Palikot” (contrario comunque all’adozione dei minori da parte delle coppie gay), e dei social-democratici è stata respinta dai tre quarti dell’assemblea poiché ritenuta incostituzionale. Secondo un sondaggio i due terzi dei polacchi sono contrari alla registrazione civile delle coppie omosessuali, contro il 23 per cento che sono  favorevoli. In Slovenia con un referendum i cittadini hanno bocciato il nuovo Codice della Famiglia voluto dal Parlamento. In Irlanda è stata respinta una mozione a favore della ridefinizione del matrimonio.
Oltreoceano i cittadini di Anchorage, in Alaska, hanno bocciato un referendum proposto da alcune associazioni per i diritti degli omosessuali che volevano inserire gli “orientamenti sessuali” e “l’identità transgender” nella lista dei diritti protetti dal codice cittadino. Contro la “Proposition 5” hanno votato quasi il 60% degli elettori. Gli elettori del North Carolina hanno approvato (61%-39%) un emendamento costituzionale che vieta il matrimonio gay nello Stato. Nonostante la grandissima pressione della ricca lobby omosessualista e nonostante Barack Obama. Infine anche in Australia il Parlamento australiano ha bocciato la legalizzazione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso con ben 98 voti contrari e solo 42 favorevoli.
 
 E' bene ricordare che soltanto dieci paesi al mondo hanno deciso di snaturare il significato antropologico di “matrimonio” e “famiglia”: Paesi Bassi, Spagna, Belgio, Sud Africa, Portogallo, Canada, Norvegia, Svezia, Islanda e Argentina.
 

4 commenti:

  1. Sinceramente non comprendo questo accanimento nei confronti delle persone omosessuali. Concedere il voto alle donne non ha snaturato la democrazia. Permettere ai neri di sposarsi con dei bianchi non ha tolto significato al matrimonio. Il matrimonio civile è il riconoscimento da parte dello Stato del legame d'amore che unisce due persone. Il sincero e inteso desiderio di sposarsi delle coppie omosessuali non potrà che rafforzare l'istituto del matrimonio.

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  2. Non si può chiamare matrimonio una unione di coppie omosessuali. Il matrimonio inteso come tale fin dalgi albori consiste nell'unione dell'uomo e della donna, fatti l'uno per l'altro, essi sono complementari in quanto maschio e femmina e i due formano una sola carne e possano trasmettere la vita umana. Cooperando in modo unico all'opera del Creatore.

    Proprio ora ho sentito nelle ultime notizie che la Francia è diventato 11° paese pro matrimoni omossessuli con una legge odierna.

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  3. MARIA, non si tratta di accanimento contro le persone omosessuali, ma di strenua difesa del matrimonio secondo natura, tra uomo e donna: l'unico ad avere il diritto di essere chiamato tale. I desideri (tra l'altro contro la legge naturale)non possono essere tutelati dallo Stato con leggi e norme( nota che il diritto civile tutela già le convivenze anche tra persone dello stesso sesso). In questo modo chiunque desideri convivere con l'oggetto del suo amore (potrebbe essere anche un animale) avrebbe diritto a chiedere che il suo status venga riconosciuto come matrimonio. Siamo alla follia! E poi, scusami, ma cosa c'entrano i 'neri' e le donne in tutto questo?

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  4. ADRIANA, grazie per la tua preziosa puntualizzazione. Si potrebbe obiettare che chi non crede in Dio non è tenuto ad avere la stessa idea di matrimonio. Allora ci viene in aiuto la legge naturale alla quale ognuno dovrebbe, per buon senso, far riferimento. E poi, ognuno n privato può fare ciò che vuole. L'ostinazione a pretendere che la convivenza venga chiamata matrimonio e tutelata dallo Stato è solo un modo per distruggere la famiglia vera.

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