Cristo apertamente
affermò: «Chiunque rimanda la moglie e ne sposa un’altra, è adultero; e chi
sposa la rimandata dal suo marito, è adultero»[67]. E queste parole di Cristo
riguardano qualsiasi matrimonio, anche quello soltanto naturale e legittimo,
giacché ad ogni vero matrimonio spetta quella indissolubilità, per la quale
esso è sottratto, quanto alla soluzione del vincolo, all’arbitrio delle parti e
ad ogni potestà laicale.
E qui deve pur essere ricordato il solenne giudizio con il
quale il Concilio Tridentino condannò tali insanie di anatema: «Chiunque dice
che il vincolo del matrimonio può essere sciolto dal coniuge, a causa di eresia
o di molesta coabitazione o di pretesa assenza, sia anatema» [68]; e inoltre «Chiunque dice che la Chiesa erra quando ha insegnato e insegna che, secondo la
dottrina evangelica ed apostolica, non può essere disciolto il vincolo del
matrimonio per l’adulterio di uno dei coniugi, e che nessuno dei due, neanche
l’innocente che non diede motivo all’adulterio, può contrarre altro matrimonio,
vivente l’altro coniuge, e che commette adulterio tanto colui il quale,
ripudiata l’adultera, sposa un’altra, quanto colei che, abbandonato il marito,
ne sposa un altro, sia anatema»[69].
(Sua Santità Papa Pio XI - Enciclica 'Casti Connubii')
L'intero testo dell'Enciclica qui
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