Credo che a tutti capiti di emozionarsi quando si partecipa ad un matrimonio in chiesa, di restare contagiati dalla gioia incontenibile degli sposi, di provare una sensazione di grande pace, serenità e di sentirsi come soggiogati da un sentimento interiore di profonda e mistica gratitudine mista a stupore e meraviglia! Ci chiediamo perché ci sposiamo, perché ancora ai giorni nostri, impastati di tante incertezze ed incongruenze, dove la crisi rabbuia i cuori spaventandoli del presente e togliendo la speranza nel domani, ci sono giovani che decidono di fidarsi di Dio e di cominciare un'avventura a tre per costruire una famiglia cristiana, con il coraggio e la determinazione di chi sa che sta costruendo la casa sulla roccia con l'aiuto di Dio e che potrà sempre contare sul Suo Aiuto e sulla Sua Divina Provvidenza.
Il significato di tale turbinio di sentimenti, sensazioni e conferme ce lo dona il Catechismo della Chiesa Cattolica ai punti 1603 e 1604 dove recita così: « L'intima comunione di vita e di amore coniugale, fondata dal Creatore e strutturata con leggi proprie, è stabilita dal patto coniugale [...]. Dio stesso è l'autore del matrimonio ».
La vocazione al matrimonio è iscritta nella natura stessa dell'uomo e della donna, quali sono usciti dalla mano del Creatore. Il matrimonio non è un'istituzione puramente umana, malgrado i numerosi mutamenti che ha potuto subire nel corso dei secoli, nelle varie culture, strutture sociali e attitudini spirituali.
Dio, che ha creato l'uomo per amore, lo ha anche chiamato all'amore, vocazione fondamentale e innata di ogni essere umano. Infatti l'uomo è creato ad immagine e somiglianza di Dio che « è amore » (1 Gv 4,8.16). Avendolo Dio creato uomo e donna, il loro reciproco amore diventa un'immagine dell'amore assoluto e indefettibile con cui Dio ama l'uomo. È cosa buona, molto buona, agli occhi del Creatore. E questo amore che Dio benedice è destinato ad essere fecondo e a realizzarsi nell'opera comune della custodia della creazione: « Dio li benedisse e disse loro: "Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela" » (Gn 1,28).
Al punto 1653 il Catechismo ci ricorda il compito del matrimonio: "La fecondità dell'amore coniugale si estende ai frutti della vita morale, spirituale e soprannaturale che i genitori trasmettono ai loro figli attraverso l'educazione. I genitori sono i primi e principali educatori dei loro figli. In questo senso il compito fondamentale del matrimonio e della famiglia è di essere al servizio della vita.
Al punto 1653 il Catechismo ci ricorda il compito del matrimonio: "La fecondità dell'amore coniugale si estende ai frutti della vita morale, spirituale e soprannaturale che i genitori trasmettono ai loro figli attraverso l'educazione. I genitori sono i primi e principali educatori dei loro figli. In questo senso il compito fondamentale del matrimonio e della famiglia è di essere al servizio della vita.
Parimenti al punto 1654 ci ricorda che: "I coniugi ai quali Dio non ha concesso di avere figli, possono nondimeno avere una vita coniugale piena di senso, umanamente e cristianamente. Il loro matrimonio può risplendere di una fecondità di carità, di accoglienza e di sacrificio".
Al punto 1656 viene definito il ruolo fondamentale della famiglia nella società: "Ai nostri giorni, in un mondo spesso estraneo e persino ostile alla fede, le famiglie credenti sono di fondamentale importanza, come focolari di fede viva e irradiante. È per questo motivo che il Concilio Vaticano II, usando un'antica espressione, chiama la famiglia « Ecclesia domestica » – Chiesa domestica. È in seno alla famiglia che "i genitori devono essere per i loro figli, con la parola e con l'esempio, i primi annunciatori della fede, e secondare la vocazione propria di ognuno, e quella sacra in modo speciale". www.vatican.va/archive/catechismo
Avrete capito che sono stata ad un matrimonio! Ebbene sì, il 28 settembre scorso mio cognato (il fratello di mio marito) è convolato a nozze con la sua dolce metà. Un matrimonio bellissimo nella mia Sicilia! Agli sposi auguro ogni bene e felicità nella 'casa sulla roccia'.........
Ecco una foto di famiglia con mio marito in primo piano, la raggiante e bella mamma della sposa alla sua sinistra, zia, sorelle e cognato dello sposo e con quella bella signora dal vestito e dagli occhi di cielo che è mia suocera, la mamma dello sposo.
Martina, la novia guapísima. El novio también; creo que usa la misma marca de champú que yo. ¡Y tú....! Pero, bueno, si ibas hecha una princesa.
RispondiElimina¡Enhorabuena!
Bellissimo articolo, bellissimi sposi, bellissimi fratello e cognata dello sposo, stupenda famiglia cristiana!!!
RispondiEliminaI nostri più sinceri auguri agli sposi e a tutta la famiglia, che il Signore Illumini e Guidi ogni loro scelta, ogni loro gesto, ogni loro pensiero, per sempre!!!
un abbraccio
¡¡Qué bonito escrito, Martina!!.
RispondiEliminaLas fotos son preciosas y tú estás muy linda.
Mucha felicidad para todos!!
Un beso grande.
RAFAEL, CREDO PROPRIO CHE TU TI INTENDA DI BELLEZZA E DI PRINCIPESSE! GRAZIE.....
RispondiEliminaUN ABBRACCIO
ANGELO, GRAZIE DI CUORE A NOME DI TUTTI. UN ABBRACCIO
AMALIA, UN AFFETTUOSO GRAZIE ANCHE A TE. IL TUO AFFETTO MI COMMOVUE. UN ABBRACCIO