«Il
peccato delle origini: mangiare dell’albero della conoscenza del bene e del
male, la mela… non è quello che la gente generalmente pensa. Quello delle
origini è un peccato molto raffinato: la superbia intellettuale. Non il peccato
di aver pensato, come dicono i marxisti, quando ripetono che i cattolici
considerano il pensare un peccato. San Tommaso d’Aquino sarebbe un grande
peccatore! Il peccato non è quello di pensare, ma quello di presumere di
determinare, con il pensiero, l’essere [Dio]. Invece San Tommaso è convinto che
non è il pensiero che determina l’essere, ma è l’essere che determina il
pensiero. Solo Dio si può permettere il lusso di essere idealista, perché
solo Dio determina l’essere, distinto da Lui,[…]. Quindi l’uomo che pensa di
poter pensare le proprie idee, indipendentemente dall’essere, è un uomo che si
pone al posto di Dio. Qui c’è veramente una affinità con la demonologia,
l’antropologia diventa demonologia. […]
In fondo il peccato delle origini è proprio quello di aver scambiato il pensiero con l’esistenza: una tentazione tremenda. […] Il nostro idealismo moderno è rifare il peccato di Adamo, cioè mangiare dall’albero del bene e del male che significa avere la pretesa, non già di fare qualche peccatuccio banale, non è questo il peccato di Adamo e di Eva. L’aver mangiato del frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male significa avere la pretesa, con il solo pensiero, di determinare la differenza fra il bene e il male, che è la stessa differenza che corre tra l’essere e il non essere.
Questo solo Dio può farlo, perché solo Dio, in cui il pensiero è l’essere, determina l’essere con il pensiero. L’uomo con il pensiero pensa l’essere, ma non lo determina.»
(Padre Tomas Josef M. Tyn – O.P.
In fondo il peccato delle origini è proprio quello di aver scambiato il pensiero con l’esistenza: una tentazione tremenda. […] Il nostro idealismo moderno è rifare il peccato di Adamo, cioè mangiare dall’albero del bene e del male che significa avere la pretesa, non già di fare qualche peccatuccio banale, non è questo il peccato di Adamo e di Eva. L’aver mangiato del frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male significa avere la pretesa, con il solo pensiero, di determinare la differenza fra il bene e il male, che è la stessa differenza che corre tra l’essere e il non essere.
Questo solo Dio può farlo, perché solo Dio, in cui il pensiero è l’essere, determina l’essere con il pensiero. L’uomo con il pensiero pensa l’essere, ma non lo determina.»
(Padre Tomas Josef M. Tyn – O.P.
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