Cliccando qui sul
sito del dipartimento per le pari opportunità del governo si potrà
leggere il testo sulla strategia nazionale in tema di
'discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere',
che tale dipartimento metterà in atto per la prevenzione ed il
contrasto di tali discriminazioni.
Si tratta di un piano di azioni integrate e
multidisciplinari in grado di fornire una risposta dinamica e
coordinata al contrasto delle discriminazioni fondate sull’orientamento
sessuale e sull’identità di genere, in linea con il sistema di
intervento, proprio, dell’UNAR di governance sussidiaria ed integrata per la prevenzione,
il contrasto e la rimozione di ogni forma di
discriminazione, cosi come previsto, peraltro, dal recente decreto
ministeriale di organizzazione interna del 4 dicembre 2012. Per
raggiungere tali scopi il governo ha individuato quattro ambiti strategici
di intervento e precisamente nei settori del lavoro, della scuola,
dei media, della sicurezza e carceri. Per
ciascuno di questi ambiti vengono definiti, in modo molto semplice e
schematico, gli obiettivi e le misure specifiche da mettere in campo per promuovere
la parità di trattamento e dare un forte impulso a quel processo
di cambiamento culturale cosi fortemente auspicato.
Le Regioni si sono recentemente avviate lungo
un percorso di consapevolezza degli obblighi derivanti dal diritto
sovranazionale, che impongono un riconoscimento e una tutela per le condizioni
personali – come l’omo/bisessualita – considerate a rischio di discriminazione,
approvando una serie di normative regionali. A fronte di un
quadro nazionale lacunoso, queste appaiono come certamente innovative.
Le Regioni Toscana, Liguria, Puglia, Emilia Romagna,
Marche, Piemonte e Umbria sono intervenute in ambiti come l’accesso ai
servizi, il contrasto alle discriminazioni e all’omofobia, la promozione di
politiche attive in ambito lavorativo.
Per quanto riguarda il settore della scuola,
scelto come luogo primario della prevenzione, sono state
realizzate attività specifiche di prevenzione e contrasto della violenza e
della discriminazione mediante i Protocolli di Intesa stipulati
tra il Ministro delle Pari Opportunità ed il Ministro dell’Istruzione,
dell’Università e della Ricerca.
Da tutte queste misure, pensate per favorire le persone con
inclinazioni omosessuali, si deduce come è in atto il tentativo di scardinare i
capisaldi dell'identità dell'essere umano, come definiti da Dio attraverso le
leggi della natura e della biologia. Nel testo a pag 39
troverete un GLOSSARIO con la definizione di tutte le nuove forme
di sesso e tanto altro. Troverete termini come OMONEGATIVITA', in
cui viene spiegato che tale parola ha sostituito quello di omofobia e
sta ad indicare che gli atti di discriminazione e violenza non sono
necessariamente irrazionali o il frutto di una paura, ma piuttosto l’espressione
di una concezione negativa dell’omosessualità, che nasce da una
cultura e una società eterosessista.
Ecco
il punto: distruggere la società fondata sulla famiglia composta da un uomo ed una donna, padre e madre,
maschio e femmina, cioè la società definita eterosessista. Se questi
provvedimenti verranno attuati subiremo una sorta di 'lavaggio del cervello'
in ogni ambito sociale, con lo scopo di rieducare la società dalle
'storture' di millenni e millenni e rifondare la nuova società ad immagine e
somiglianza degli istinti e dei capricci degli esseri
umani.
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