Il fisico e astronomo Georges Edouard Lemaître, padre della teoria del Big Bang e pioniere della cosmologia contemporanea era un sacerdote! Nato a Charleroi in Belgio il 17 luglio 1894, studiò prima nel collegio gesuita di Charleroi e poi matematica e scienze fisiche all'Università cattolica della fiamminga Lovanio, dove ottenne il dottorato nel 1920; quello stesso anno entrò in seminario a Mechelen e ordinato sacerdote nel 1923.
Dopo diversi incarichi fuori dal Belgio, tra cui quello presso l'osservatorio astronomico di Cambridge, ritornò in Patria nel 1925 e venne nominato professore ordinario all'Università di Lovanio dove insegnò fino al 1964.
La teoria di Lemaître fu chiamata per la prima volta del 'Big Bang' da Fred Hoyle il 28 marzo 1949, durante una trasmissione radiofonica della BBC.
Negli ultimi anni della sua vita si interessò dei primi calcolatori elettronici e di informatica. Poco prima della sua morte, avvenuta il 20 giugno 1966 a Lovanio, riuscì a sapere che era stata individuata la radiazione cosmica di fondo che provava praticamente la sua teoria.
Lo scienziato che per primo propose l’idea della nascita del cosmo da un “atomo primitivo”, e cioè la teoria che sarebbe stata poi chiamata del Big Bang, fu dunque un sacerdote, che è stato tra l'altro per tanti anni anche presidente dell' Accademia Pontificia delle Scienze.
Scrive il Prof. Francesco Agnoli in merito (qui):
Il suo nome è stato per anni sepolto nell’oblio, per molteplici motivi:
1)la primitiva avversione alla sua teoria da parte di Einstein, e di tanti scienziati che bollavano la sua ipotesi come figlia del suo pensiero cristiano e non di un pensiero scientifico («si vede bene che Lei è un prete», gli disse Einstein, con cui Lemaître aveva un ottimo rapporto, alludendo ad una consonanza tra dottrina della creazione ex nihilo e Big Bang. «Questo è un complotto della Chiesa per far passare la creazione sotto veste scientifica», ripeteva il grande astrofisico britannico Fred Hoyle);
2)l’ostracismo dei fisici materialisti;
3)la sua umiltà, che lo portò per esempio a non rivendicare un’altra primogenitura, l’aver proposto l’espansione delle galassie due anni prima di E. Hubble.
Prima di morire pronunciò una delle sue più celebri frasi: "L'espansione dell'universo è provata soprattutto dalla costante espansione delle capacità umane".
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